martedì 23 novembre 2010

un atto impossibile?

Ingredienti:
-una scatola da scarpe;
-barattoli di marmellata vuoti, tre;
-una lampada pre caduta del Muro;
-una cornice formato a4;
-dvd di Prendi i soldi e scappa, Gran Torino, Amelie, Benjamin Button.
-libri di Gianrico Carofiglio e Andrea Camilleri.

Procedimento:
Ritagliare uno dei lati lunghi della scatola da scarpe, praticando un grosso foro. Estrarre dalla cornice il vetro.
Depositare i barattoli di marmellata dentro la scatola da scarpe. Appoggiare sui barattoli di marmellata la lastra di vetro.
Fissare bene il vetro alla scatola tramite nastro adesivo.
Infilare la lampada bicentenaria e caldissima vicino al foro e accenderla.
Appoggiare il tutto su libri e dvd per trovare la giusta altezza per lavorare bene e non affaticare la schiena.
Chiudere le tende della camera et voilà. Il gioco è fatto.
Fatto?

Con questa rudimentale scatola luminosa è cominciata la mia prima avventura nel campo dell'animazione.
Il corso di Stefano Ricci, qui alla HAW di Amburgo prevede infatti la realizzazione di un video animato dal titolo Un atto impossibile.
I protagonisti dei video dobbiamo essere noi medesimi, e, attraverso il disegno, dobbiamo inserire nel video quello che noi immaginiamo come un atto impossibile.

Ora, ho fatto un breve calcolo e dovrei produrre dai 600 ai 700 fotogrammi.
Io sono arrivato a quota 220, in questo freddissimo martedi amburghese.

Oh, oggi ha iniziato a nevicare.

Inutile dire che non vi posso mostrare questi fantastici primi venti secondi, sono già stato contattato da diversi produttori che vogliono l'esclusiva. Dovrete aspettare marzo per vedere il risultato finale.
Dai non fate quelle facce, diobò mica è colpa mia.
Con tutti i milioni che mi danno per il video...

Posso però darvi qualche frames in anteprima e dirvi che i protagonisti del video saranno Simone Cortesi, una lavatrice, Simone Cortesi e Simone Cortesi.


La scatola luminosa  mi serve per ricalcare i fotogrammi del video originale, sui quali poi disegno e modifico le azioni dei personaggi del video.
E' un lavoro tanto bello quanto faticoso. Cioè dico, ci vuole di sicuro qualcosa a cui pensare mentre stai disegnando quei fotogrammi così apparentemente uguali.
Il fatto è che quando sei li che disegni frames dopo frames, sembra che non stia cambiando nulla.
Diobono la magia è quando poi i fotogrammi li metti uno dopo l'altro nel programma, imposti la velocità adeguata e.
E poi c'è il Ta Daa.
E' come una piccola magia, ma forse solo perchè è il mio primo 'film' e non sono abituato.
Un video rispetto ad un fumetto possiede la potentissima arma del suono. E va sfruttata dico io.
Ci sarà anche un pezzo di dialogo nel finale.
Insomma, un big lavoro a tutto tondo.


Ah, ne approfitto per dirvi che da oggi sono un Flash Fumetto boy..! Vi allego il link della storia che hanno pubblicato sul sito, e che se siete devoti al mio blog conoscerete già, La morta.
http://www.flashfumetto.it/artisti/gallerievirtuali_pagina/id-7/gal-82


Ed ecco i primi fotogrammi.
Presto vi aggiorno poi sull'andamento amici cari cybernautici!
Sempre che io non cada in depressione o in preda ad una pazzia giustificatissima.
Intendo per la mole di lavoro, carissimi.














Comunque per la lavorazione di questo video non sono stati maltrattati libri. Giuro che ogni tanto li tiro fuori da sotto la scatola e li leggo.

venerdì 5 novembre 2010

la cura del gorilla

Premetto.
Sto scrivendo da una tastiera tedesca, in cui la zeta sta nel posto della ypsilon e viceversa.
Mancano pure le lettere accentate.
Ci saranno di sicuro, ma il buon Simone non deve perdere tempo con queste frivolezze.
Per cui utilizzero lettere senza accento.
Cercate di capirmi, solo, in terra straniera, abbandonato da tutti e costretto ad andare a ballare tutti i fine settimana. Mezzo litro di birra alle macchinette dello studentato ad un euro, feste per gli Erasmus ogni mercoledi o giovedi. 
Insomma, una vita dura.
Senza accento.
Con questa breve introduzione afonica apatica e asmatica sono qui a presentare i primi sviluppi del mio progetto di illustrazione, al seguito del professor Molck-Tassel.
Entro dicembre dobbiamo sbrigare la pratica Fiera del Libro di Bologna. Sbrigare per dire, sono 5 le illustrazioni che come scuola dovremmo mandare (e io e il buon Marco si partecipa come studenti della HAW, mica noccioline) entro dicembre a Bologna. Il tempo stringe. 
Il progetto finale di questo corso prevede la realizzazione di un libro illustrato, che proporremo al gentile pubblico proprio in occasione della Fiera che si terra senza l accento a fine marzo nella mia amata e dolce Bologna. 
La cosa interessante e che questo professore biondissimo ci fa lavorare al contrario.
Mi spiego.
Si parte da suggestioni, immagini, milioni di schizzi, fino ad arrivare ad immagini che contengano una storia.
La storia verra poi scritta in seguito seguendo le illustrazioni gia pronte.
Per chi non l avesse notato, gia accento non ha.
Insomma, ci sara da divertirsi!

Ma ora bando alle ciance, aggiungo solamente che lavorero senza accento in formato a5, con tecnica china mista ad acrilico a me cara anche nella creazione delle storie a fumetti.
Ma l illustrazione est un altro mondo.
Bisogna cercare la storia dentro l immagine, non viceversa.
La mia non storia parlera senza accento di calcio e gorilla.
Ma ad essere sincero, e anche un po Franco, non so dove andro a parare. 
Per ora cerco immagini che mi diano suggestioni e mi facciano divertire.

Come dici?
Perché?
Aspetta, aspetta...
ehi, ma quello é, dico, quello é un accento!
Li ho trovati, porca miseria! Ma che metodo idiota di mettere gli accenti.

Oh, non mi va di riscrivere tutto, facciamo che ve lo leggete cosí.
Senza l´accento, si intende.



Qualche schizzo preparatorio, di ricerca.
















E qualche prova di definitivi. Che, non ditelo a nessuno, a me un poco di soddisfazione la danno.











áéééééé´áá´úíóíúíaá´áé´íóóóíúúúíúúúíú´úiíúúi´úu´úu´´!!!! (scusate, dovevo sfogarmi).

lunedì 25 ottobre 2010

la morta

Qualche giorno fa mi arriva una mail. E' di un tale Guy de Maupassant, dice che è francese e gli piacciono i morti.
Mi domando cosa voglia da me.
Una collaborazione.
Dice che ha visitato l'ammazzacaffè la settimana scorsa e vuole una versione a fumetti di un suo racconto, La morta.
Rispondo felicissimo alla sua mail e gli chiedo l'amicizia su Facebook.
Cazzo, quanti amici ha?
Guy mi manda il racconto (devo dire che scrive proprio bene) e io ho iniziato subito a disegnare.
In una settimana ho realizzato questa storia.
Le tavole che seguono sono il frutto di una preziosa collaborazione.
Anche se Guy non è connesso a Facebook da un pò di tempo.

Chissà che fine ha fatto?













La tecnica utilizzata è china nera su carta bianca.
Dita, pennelli, la carta delle Fiesta tocciata nell'inchiostro.
Con photoshop ho solamente unito le immagini post scansione e aumentato i livelli, fare il nero più nero insomma.
Le scansioni forse sono un pò troppo pesanti.
Mò controllo.
E' che mi piace disegnare in grande, quasi sempre su fogli A3.
E' comunque una storia uscita quasi di getto, e nella realizzazione mi è stato di grande aiuto il professore esimio magnifico rettore Gianluca Costantini.
In preda a grosse crisi esistenzialo stilistiche (mie, non sue), mi ha suggerito di buttarmi, provare.
Di stomaco, non so come dire.
Spèrem ben bèn.

Ah, scusate. Mi ha risposto Guy.

Dov'è che sei?
Al cimitero di Montparnasse?
A fare che?

lunedì 18 ottobre 2010

aironi

Here comes the tavole che ho mandato a Ravenna, per il concorso Komikazen, appena concluso.
E immenso piacere ti dirò, amigo cybernauta, sono state selezionate!

Non faccio il radical, difati godo come un porcello.
La storia si riferisce ad una delle tante storie che popolano la mia amata bassa bolognese.
Storie così normali e assurde che alle volte uno fa fatica a crederci.
Ed una cosa tanto crudele come uccidere un airone su commissione ha il suo lato affascinante.
Cioè non che io ami la caccia, cioè la odio proprio.

E' un semplice raccontare, dirvi che anche qui, tra un'infinità di sere al bar e tra le nebbie bianchissime, qualcosa succede.
Io ora sono ad Amburgo in Erasmus.
Ma il richiamo lo sento forte, di San Luca che ci protegge.

"Guarda, San Luca."
"Siamo arrivati."








La storia non è completa, ci sono solo le prime 4 tavole. E' una storia breve, che comunque presto porterò a termine.
Alcune immagini sono prese da foto del mio bravo papà fotografo, Paolo "granito" Cortesi.
A voi i link.
A voi le immagini.

http://www.komikazenfestival.org/

http://www.paolocortesi.com/

sale calmo

Il lavoro qui seguente si riferisce ad un workshop realizzato nel secondo semestre dell'anno scorso.
Giugno.
Il workshop lo teneva uno che per me è un gigante, perchè poi fa le cose giganti ma se ne sta zitto.
Poi come se niente fosse ci si beveva una birra insieme.
Che cazzo di caldo che era.
Si chiama Andrea Bruno, e mi ha bam! un attimo cambiato il modo di vedere le cose.

Dal lavoro magari se denota una mia fascinazione per il suo modo di vedere le cose.
Ma su questo argomento ci ritornerò su, oh yes, don't you preoccupare baby.

















Don't you preoccupare.
Ci sono qui io.

si è fatto tardi

"Excuse me, have you got a killcoffee?"
"What?"
"The thing you drink after the coffee."
"Water?"
"Alcolico."
"What?"
"Tienes tu un mata coffee? Alcolico mata cafè."
"Italian?"
"Per forza."
"Intendo. Wait, amigo."
"Cos'è?"
"Disaronno originale. Mata el cafè, amigo."

Fuori dal bar il caldo scioglieva le strade di Salamanca. Io mandavo un bacio nel cielo.
Era per Armando.

Qui dentro ci metto e metterò immagini disegni fumetti illustrazioni banalità.
Tanto poi, il blog serve a quello no?
Adesso però iniziamo, che si è fatto tardi.

Mata el cafè, amigo.
Salute!