lunedì 25 ottobre 2010

la morta

Qualche giorno fa mi arriva una mail. E' di un tale Guy de Maupassant, dice che è francese e gli piacciono i morti.
Mi domando cosa voglia da me.
Una collaborazione.
Dice che ha visitato l'ammazzacaffè la settimana scorsa e vuole una versione a fumetti di un suo racconto, La morta.
Rispondo felicissimo alla sua mail e gli chiedo l'amicizia su Facebook.
Cazzo, quanti amici ha?
Guy mi manda il racconto (devo dire che scrive proprio bene) e io ho iniziato subito a disegnare.
In una settimana ho realizzato questa storia.
Le tavole che seguono sono il frutto di una preziosa collaborazione.
Anche se Guy non è connesso a Facebook da un pò di tempo.

Chissà che fine ha fatto?













La tecnica utilizzata è china nera su carta bianca.
Dita, pennelli, la carta delle Fiesta tocciata nell'inchiostro.
Con photoshop ho solamente unito le immagini post scansione e aumentato i livelli, fare il nero più nero insomma.
Le scansioni forse sono un pò troppo pesanti.
Mò controllo.
E' che mi piace disegnare in grande, quasi sempre su fogli A3.
E' comunque una storia uscita quasi di getto, e nella realizzazione mi è stato di grande aiuto il professore esimio magnifico rettore Gianluca Costantini.
In preda a grosse crisi esistenzialo stilistiche (mie, non sue), mi ha suggerito di buttarmi, provare.
Di stomaco, non so come dire.
Spèrem ben bèn.

Ah, scusate. Mi ha risposto Guy.

Dov'è che sei?
Al cimitero di Montparnasse?
A fare che?

lunedì 18 ottobre 2010

aironi

Here comes the tavole che ho mandato a Ravenna, per il concorso Komikazen, appena concluso.
E immenso piacere ti dirò, amigo cybernauta, sono state selezionate!

Non faccio il radical, difati godo come un porcello.
La storia si riferisce ad una delle tante storie che popolano la mia amata bassa bolognese.
Storie così normali e assurde che alle volte uno fa fatica a crederci.
Ed una cosa tanto crudele come uccidere un airone su commissione ha il suo lato affascinante.
Cioè non che io ami la caccia, cioè la odio proprio.

E' un semplice raccontare, dirvi che anche qui, tra un'infinità di sere al bar e tra le nebbie bianchissime, qualcosa succede.
Io ora sono ad Amburgo in Erasmus.
Ma il richiamo lo sento forte, di San Luca che ci protegge.

"Guarda, San Luca."
"Siamo arrivati."








La storia non è completa, ci sono solo le prime 4 tavole. E' una storia breve, che comunque presto porterò a termine.
Alcune immagini sono prese da foto del mio bravo papà fotografo, Paolo "granito" Cortesi.
A voi i link.
A voi le immagini.

http://www.komikazenfestival.org/

http://www.paolocortesi.com/

sale calmo

Il lavoro qui seguente si riferisce ad un workshop realizzato nel secondo semestre dell'anno scorso.
Giugno.
Il workshop lo teneva uno che per me è un gigante, perchè poi fa le cose giganti ma se ne sta zitto.
Poi come se niente fosse ci si beveva una birra insieme.
Che cazzo di caldo che era.
Si chiama Andrea Bruno, e mi ha bam! un attimo cambiato il modo di vedere le cose.

Dal lavoro magari se denota una mia fascinazione per il suo modo di vedere le cose.
Ma su questo argomento ci ritornerò su, oh yes, don't you preoccupare baby.

















Don't you preoccupare.
Ci sono qui io.

si è fatto tardi

"Excuse me, have you got a killcoffee?"
"What?"
"The thing you drink after the coffee."
"Water?"
"Alcolico."
"What?"
"Tienes tu un mata coffee? Alcolico mata cafè."
"Italian?"
"Per forza."
"Intendo. Wait, amigo."
"Cos'è?"
"Disaronno originale. Mata el cafè, amigo."

Fuori dal bar il caldo scioglieva le strade di Salamanca. Io mandavo un bacio nel cielo.
Era per Armando.

Qui dentro ci metto e metterò immagini disegni fumetti illustrazioni banalità.
Tanto poi, il blog serve a quello no?
Adesso però iniziamo, che si è fatto tardi.

Mata el cafè, amigo.
Salute!