lunedì 14 marzo 2011

Mama, when I'll be a man, I want to be a Sinner

Eccoci nuovamente qui, amici cybernauti, in un nebbioso lunedì mattina di provincia.
Il festival del fumetto è volato, ho consumato un sacco le scarpe a forza di camminare per portici e mostre. Ma ho visto cose che voi fumettari...ok mi fermo prima di saltare il fosso del fiume Nerd!
Mo io scherzo ragazuoli.
Però posso consigliarvi un sacco di mostre bellissime (quasi centopercento tutte!) a partire da quella del grandissimo e non finirò mai gli "issimo" per lui, Josè Munoz.
Devo dire che sono davvero fighe pure le mostre cosiddette Off, anche se ormai purtroppo qualcuna è già terminata.
Ma se avete grinta a sufficienza, prendetevi l'opuscoletto in mano e via, a cercare nuvole in giro per Bologna!

Questo post è un pò di alleggerimento, diciamo per riprendere dimestichezza con i mezzi tecnologici, dopo che per giorni e giorni i miei mezzi di comunicazione sono stati la favella e gli spritz.

Mama, I'm joking.

La rubrica degli ammazzacaffè riprenderà a brevissimo, dopo la felice risposta di amici illustratori che mi hanno inviato bellissimi disegni e illustrazioni! Per cui ora vi presento tre tavole, non voglio trattenervi troppo, e vi racconto una cosa.

Mama, are you ready?





Questo è il risultato di una lezione che abbiamo avuto l'onore di fare, in Accademia, con Josè Munoz.

Cioè, mama, Josè Munoz.

Ci è stato inviato, prima del festival, un testo, tratto da un lavoro a cui si sta dedicando il Maestro (di lui posso dirlo, grandissimo!) insieme a Sampayo e Joe Sacco. Così, due nomi presi dall'elenco!
Noi dovevamo, testi alla mano, disegnare la storia, interpretandola a nostro piacimento, senza obblighi di numero di pagine, tecnica o robe così.
Il tutto finalizzato a questa lezione in cui lui controllava i lavori di ognuno di noi.
La cosa bella è che Munoz ha dedicato a ognuno di noi il tempo necessario per analizzare le storie, un sacco di disponibilità e schiettezza.

Delle mie tre tavole per esempio, è piaciuta la 'sceneggiatura', e il modo in cui ho risolto certe situazioni.
Devo lavorare di più sulla figura umana, sui volti, renderli di carne. Sulle mani e sugli edifici ancora qualche riserva!
Ma è stato davvero utile.
Munoz l'ho ascoltato parlare, l'ho seguito per i corridoi della sua mostra mentre ci raccontava vignetta per vignetta, l'ho visto guardare le mie tavole, parlarmi, sorridere.
Ah, gli ho anche stretto la mano.

Mama, lo sai che la sua mano è morbida morbida?

Nessun commento:

Posta un commento