giovedì 6 dicembre 2012

long road to BilBOlBul, MONICA ROSSI

Amici natalizi e non,
Bentornati sul blog più sexy della provincia bolonnese!

Anche oggi, spazio alla rubrica Ammazzacaffè,
pigramente non posto nulla di mio, ma ehi, arriverà! E' che mi arrivano così belle illustrazioni che accidenti, come si fa a lasciar che la polvere dei circuiti del computer mio si posi su di loro!?

Eccoci qui.
Il titolo già vi anticipa chi sarà la ospite protagonista della rubrica di oggi.
Ma mentre si caricano i file vi aggiorno su un paio di cose. i progetti che mi vedono coinvolto sono assurdamente (assurdatamente? assurarditamente?) belli. Spaziano da Michael Jackson ai moti rivoluzionari anti napoleonici veneti...mmh, appena il materiale sarà pubblicabile sarà un piacere mostrarvelo.
C'è da dire che è impossibile annoiarsi, a fare questo lavoro qui!

Ma signori miei,
bando alla ciance,
ci presenta il suo personal Ammazzacaffè,



MONICA ROSSI







Sono stato da poco al cinema a vedere l'ultimo film con Clint Eastwood protagonista.
(i miei post stanno diventando tipo l'oroscopo di Internazionale, cose che non c'entrano nulla).
A parte che il film mi è anche piaciuto, una cosa che mi ha colpito (a parte il monologo iniziale dedicato al proprio pisello da parte del vecchio Clint), è il collo, dell'ex spaghetti pistolero.
Il collo di Clint Eastwood.
E' bellissimo.
E' pieno di rughe, potente come una fucilata, decadente e fiero come il fucile appeso al muro.
Fragile.
Ora, come Rob Breszny o comemminchiasichiama, dovrei trovare un'analogia tra il film e l'illustrazione di Monica.
Perché stiamo parlando di Monica Rossi, nel caso ve lo siate dimenticati.
E provate voi, a infilarvi in un'illustrazione di Monica Rossi, in arte Monica Rot, per gli amici Moncy (quasicomemeiosonomonciconla'i').
Proverete sempre quel senso di precarietà, del vento che vi sta scompigliando l'equilibrio.
E' materica, la Monica. Usa tutto, la Monica. Si sporca le mani, la Monica.
Il suo segno sembra quasi inciso, strappato, ricavato da una massa di materia che i più si limitano a ricoprire.
Nei fumetti di Monica farai l'amicizia con personaggi stravaganti, sdraiati su un bianco sporco per far risaltare i propri acidi colori.
Le facce si muoveranno, così come i loro arti quasi burattineschi, di antico palcoscenico.
Un disegno, un'illustrazione, un fumetto di Monica non sta fermo.
Si muove, vibra. Febbrilmente.
Come se si stesse muovendo il foglio però.
I segni se ne stanno per bene lì, piantati, sulla carta.
Bellissimi e fragili.
Come le rughe di Clint.

Monica ha da poco vinto il primo premio al concorso indetto lo scorso BilBOlBul da FlashFUmetto.
Il titolo del concorso era "Perdersi a..."
grazie a quell'esperienza, vivrà a gennaio in una vera  e propria residenza d'artista, a Bordeaux, se non erro.
Da me, come da voi, gli auguri di insiegnare ai francesi, per una buona volta, come si fa.

Ecco i link di Monica!

E qui la pagina FlashFumetto che parla di lei!
(ci troverete altri mille link)


A presto,

e scaldiamoci con un Ammazzacaffè, che il freddo si fa sentire.

-Come dici, vecchio Clint?
- ...
-Preferisci Budweiser in lattina?
- ...
-Ma io non lo so.



















giovedì 22 novembre 2012

long road to BilBOlBul, LAURA MASSARO

Ehi amici,
ehi!

Per prima cosa vorrei ricordare a voi, visto che mi son scordato io, che qualche tempo fa, esattamente un mese fa, l'Ammazzacaffè compiva due anni!
Eeeeeeeeeeeeeeh!

Stelle filanti, rulli di tamburi, felicità!
Ok, basta, volevo farvi partecipi della mia gioia.
Ok.
Già finita.

Bene! E per festeggiar questo prodigioso anniversario, riprendiamo con una rubrica lasciata cadere mesi ago (leggersi "ego", è inglese.) (ego che in inglese si legge "igo") (igo che in inglese si legge "aigo") e così via.
Insomma, la rubrica dei più bei Ammazzacaffè disegnati dai miei goodfellas, i bravi ragazzi illustratori, disegnatori, fumettisti conosciuti nelle varie strade là fuori!

Altri illustri ospiti presto sbarcheranno su L'ammazzacaffè, è un trend che prende sempre più piede!
E sempre sotto il celeberrimo festival del Fumetto di Bologna, il BilBOlBul! Che quest'anno avrà l'onore di ospitare la mostra di uno dei più grandi di sempre, Vittorio Giardino.
Capirete dalle mie lacrime il giorno in cui sarò andato a visitarla!

Ora bando alle ciance, ci presenta il suo personal Ammazzacaffè



LAURA MASSARO







Ok, Laura mò toccattè.
mi ha chiesto di essere clemente, e lo sarò, Laura, come si fa il contrario?

Laura è stata mia compagna di viaggio in accademia. Dio mio devo smetterla con 'sti compagni di viaggio che pare una cosa tipo cantautore. Con tutto l'affetto per i cantautori.
Comunque!
E' stato compagna di Accademia, di workshop estivo in quel lontano 2009 presso la HAW di Amburgo.
Insomma, ci conosciamo da ormai tanti anni.
Sì, Laura, sono tanti anni ormai.
E l'ho vista crescere, artisticamente parlando. Vi spiego come.
Figlia per metà del Sud versante Puglie, per metà figlia del pragmatismo emilioromagnolo, Laura BlàBlà Massaro mescola una continua produzione ad una molteplicità di generi, di stili, di caratteri.
Passa dal pastello all'acrilico, passando per il digitale, portandosi dietro pezzi di carta e giornali da incollare qui e là. Spero di aver reso l'idea. Si esce sporchi, da un'illustrazione di Laura. ma con la sensazione di pulizia dentro, non so come.

Si adatta alla perfezione come la carta stagnola su una caramella rotonda. Alla perfezione, ma qualche piega resta sempre.
E quelle pieghe per Laura sono le cose non dette, quelle che restano nella tua testa quando contro una sua illustrazione prenderai. la sensazione che lei abbia capito qualcosa che tu non ancora, la piccola invidia che prende colui a cui viene spiegata una barzelletta nei confronti degli altri che ancora ridono.


Oltreché amica è grande lavoratrice. E un giorno di questi prenderai la stradina giusta che ti porterà sulla carta quella un pò grossa tipica dei libri illustrati per i bambini.

Che odore buono c'ha, quella carta?
Se poi la si annusa gustando una caramella rotonda beh, non ha prezzo.

Scartatevi i blog di Laura, eccoli qui!

http://www.latorrediblabele.blogspot.it/

http://lauramassaro.tumblr.com/



A presto amici miei, con novità, di quelle disegnate e colorate!
 Dentro i bordi, chiaramente.























venerdì 9 novembre 2012

Una volta mio padre a Lucca ci vide Andrea Pazienza e io non ci credetti poiché per me era Dio e Dio si sa non esiste

Con un leggero ritardo rispetto ai due milioni di autori presenti al Lucca Comics and Games 2012, realizzo un piccolo post che è poi un tributo a varie persone che mi hanno aiutato, che ho conosciuto, che ho incontrato.
Siamo fatti di persone, c'è poco da dire.

Comincio amici con una delle esperienza più belle vissute quest'anno, ovvero i giorni di Lucca Comics and Games 2012.
Per la prima volta dopo tanti anni di militanza, ho vissuto Lucca "dall'altra parte della barricata". Anche se poi non è del tutto vero.
I miei progetti li ho portati in cerca di una possibile destinazione editoriale, e qualche cd con dentro le mie storie l'ho lasciato, qua e là! Attendiam pazienti, come i soldati del precedente post!
Son partito in macchina da Bologna con due grandi, il maicitatoabasta Gabriele Peddes e la bravissima Liliana Salone, fresca branca (branca menta?) di G.I.U.D.A., quella ficata di rivista su cui compaiono, tra gli altri, i miei amiconi Nicolò Pellizzon, Alice Socal, Gianluca Costantini!
Quanti link, godeteveli tutti!
(sarà un post pieno di link perché dopo Lucca ne nascono a centinaia, di link!)

A Lucca si è incontrato l'instancabile e bravissimo Davide Abbate, amico e compagno di tutta la carriera accademica. Il trio formato da Gabriele Davide e Simone ha iniziato l'avventura in quel di Lucca, tra presentazioni di progetti, incontri con editori, caffè e birrette. E tra migliaia di persone.

Qui vorrei aprire una piccola parentesi.
180.000 persone in quattro giorni sono un casino di persone. E saperle lì per un motivo unico sostanzialmente, forse due ma vabbè, mi ha riempito di piacere il cuor. Ho visto in faccia chi legge i fumetti, chi li compra, chi li disegna. chi si traveste da uno di loro, insomma ho visto che legato al mondo del fumetto c'è un sacco di affetto. Di vita. Non è una cosa così scontata, anzi. Chiusa parentesi.

Io ho passato alcune ore allo stand di BeccoGiallo per firmare le copie dell'Enrico Mattei. convinto che si dai un paio le firmerò sicuramente ai miei amici che mi hanno promesso di passare a prenderli.
Invece arrivo il venerdì pomeriggio e inizio a firmar, e disegnar, e dedicar, e parlare con la gente, e ricevere complimenti e qualche critica. Ve lo giuro, in quel momento mi stavo divertendo eccome! Diciamo che per un autore di fumetti, tendenzialmente misantropo e paranoico, incontrare la gente ha un effetto rinvigorente, tipo la pozione di Asterix e Obelix!
C'è un mondo fuori dalle tendine blu di Atelier Cortesi!
In più ho avuto la soddisfazione di aver esaurito le copie di Enrico Mattei. Vita, disavventure e morte di un cavaliere solitario a disposizione dello stand BeccoGiallo a Lucca, insomma, da quel punto di vista, per me è stato un personal successo!




Per la foto ringrazio gli amici di BeccoGiallo Editore!


Ma tra le cose belle viste a Lucca, ci sono pure realtà che più o meno conoscevo e che ho potuto acquistare, leggere, approfondire.

Intanto, per non andare geograficamente troppo lontano, saluto e ringrazio delle belle parole Paolo Castaldi, autore della graphic novel su Maradona, uscita per BeccoGiallo un paio di settimane fa, non perdete l'occasione se amate il fumetto, o il calcio, o tutti e due.
Ho conosciuto Paolo a Lucca, ed è persona grande, oltreché grande autore. Vedetevelo!

Inoltre ho avuto la bella conferma, e finalmente l'ho potuto annusare, in tutta la sua book libido, il libro di Nicolò Pellizzon, per i tipi di GrrZetic!, Lezioni di Anatomia.
Il libro è una bomba, lo vidi in un'anteprima mandatami da Nicolò mesi e mesi fa. Ma averlo in mano, con la sua sovraccoperta, i colori stampati, la carta che sa di libro insomma, è una bella sensazione. Il ciuffo di Nicolò l'ho visto crescere negli anni, e posso notare con piacere che comincia ad utilizzare camicie di colori che ricordano vagamente qualcosa di diverso dal nero, per cui, bene.
Vedetevelo pure lui!

Segnalo infine due belle realtà, nella Self Area di Lucca che ho potuto leggere e rileggere.
Sono bolognesi di cuore entrambe. Sono due riviste che racchiudono un sacco di bravi autori e che raccontano, in maniera diversa, storie molto belle.
Si chiamano Manticora e Delebile.
Per quanto possa contare, faccio loro un mega in bocca al lupo. Forse perché ogni volta che vedo gente brava autoprodursi mi viene il magoncino. Anni fa con amici cominciammo a progettare una rivista (non rivelo il nome perché non si sa mai che magari un giorno...) ma non se ne fece più nulla. E vedere loro farlo, e così bene, beh, mi riempie il cuor!

Vi lascio con una mini intervista fatta a me e al grande Francesco Niccolini dai ragazzi di Twenty'z Radio.
E' stata realizzata durante la presentazione dell'Enrico Mattei a San Donato Milanese, dove si trova la sede principale dell'Eni! E luogo in cui paradossalmente è difficilissimo trovare una pompa di benzina!



La piccola intervista



e la serata al Teatro Massimo Troisi!


Ebbene si, le presentazioni del Mattei si stanno succedendo, stiamo girando e questa è cosa molto bella, per me. Perché si conosce un casino di gente, raccogli esperienze, mangi le specialità tipiche nelle varie città d'Italia!
E allora dal bravo libraio Raoul di Cento e la sua bellissima libreria Il posto delle fragole, a San Donato Milanese, fino ad arrivare ad Acqualagna, paese natale di Enrico Mattei a Lucca, è stato un gran bel viaggio.
Che però continua!

Il prossimo appuntamento è al Pisa Book Festival, sabato 24 novembre alle ore 10 (credo!).
Seguirà verso Natale una presentazione a Roma allo spazio Fandango, avrete più notizie sicuramente!

Effettivamente è un post molto autocelebrativo.
Spero di pubblicar presto novità sulle frequenze de L'ammazzacaffè, amici miei. Di quelle disegnate.



Il poster di Lucca 1984 è appeso sul muro proprio qui vicino a me.
Fu in quell'occasione che quell'ingenuo di mio padre, credette di vedere Dio in persona.
















giovedì 1 novembre 2012

Finché non arrivano i Tartari

Amici miei!
Che giornatine fredde, ventilate e piovose!
Il generale inverno è alle porte, e noi che facciamo, non lo vogliamo fare entrare?
Il Tartaro tanto temuto è qui, e devo esser franco, a me l'inverno piace.
Lo sente, tenente, il rumore del deserto? Lo sente che è un rumore che fa un silenzio incredibile? 

L'idea che qualcosa stia succedendo fuori dal vetro gelato della finestra è comunque confortante, durante il disegno. Un pò perchè realizzi che tu te ne starai al caldino, un pò privilegiato di Atelier Cortesi, un pò perchè è bello coprirsi, dai. E' bello sentire il naso che si spella, il vin brulè, il fiato che ti esce dalla bocca mentre parli chee mi piace tanto disegnare, cose così.

Che inizio con il botto, amici!
Dopo questa breve introduzione metereologica, meterologa, metereologa, iniziamo con il nuovo post de L'ammazzacaffè!

I Tartari non arriveranno mai.
Dunque, prima grande novità, mi sono laureato! Anzi, per essere precisi, mi sono diplomadilaureato!
E' finita l'Accademia, è finita, sono finiti gli esami, finite le lezioni, i caffè delle macchinette (per fortuna), i corridoi, i professori, la gente meravigliosa, la gente meno, i portici, i pranzi, le birre, i freddi e i caldissimi, i discorsi, i machecazzocistoafarequi?, i caffè del Quarantotto, i "mama mi sfetli dela mortadèla?" del Mostro,
le colonne, le merde di cane, la gente, cazzo, la gente.
Dio mio che nostalgic che sto diventando!
Effettivamente un magoncino viene su, poichè mi sembrano passati secoli da quell'esame di ammissione, settembre 2006.
La tesi che mi ha srotolato il tappeto rosso del "e adesso cosa farai?" si intitolava Comanda Barabba, ve ne parlai tempo fa, ricordate?

Ne approfitto per ringraziare i due relatori, Andrea ed Emidio.
Che fichi.

Ringrazio tutti coloro che sono stati miei insegnanti. Enrico, Onofrio, Luigi, Edo, Sara, Luana, Gianluca, Matteo, Otto, Stefano e Anke.
Che fichi.
Sssht, tenente, faccia silenzio. Mi sembra di aver udito come un nitrire lontano, laggiù in fondo al deserto.
Vi lascio ad un paio di foto pure della lieta giornatina!












Che terribile il mazzo di fiori, ha insistito mia mamma.
(chiedo scusa agli argilesi ma le foto con loro sono in un'altra macchinafotografica ma ci voglio bene oh sì un saccopurealoro se le trovo le metto le vostre faccine)


COMUNQUE!

Avrei voluto già parlare pure delle mie migrazioni su e giù per l'Italia a presentare l'Enrico Mattei (sabato 27 ricorrevano i 50 anni della sua morte), solamente che mi accorgo che questo post rischia di diventare una mega accozzaglia di notizie, news, che invece vorrei apprezzaste appieno, poichè son davvero caramelle gustosissime.
Tenente, che fa? Si mette a preparare il caffè proprio ora?

Vi saluto dicendo che Lucca è iniziata oggi, giovedì.
Domani mattina io una gran truppa di amici e bravissimi disegnatori andremo a cercare nella cittadella toscana un pò di gloria..!
Io passerò un pò di tempo del week end allo stand BeccoGiallo, a disegnucolare, a chiacchierar, a salutare amici e non ancora amici che desidereranno passar!
Le info sullo stand BeccoGiallo eccole qui!

Io a Lucca porto un pò di robine, sia mai che non si incontrino le persone giuste! Nel caso, io le cercherò!









A forza di cercare alla fine ci hanno trovato. 
Sono arrivati i Tartari. Chiudiamo le finestre, tenente?


























lunedì 24 settembre 2012

Don't judge the book by its cover!

Ehilà amici de L'ammazzacaffè!

Come va?
Io sono un attimo in fase stress/noncelafaròmai tipica di chi si trova a meno di un mese dalla tesi con ancora una dozzina di pagine da disegnare inchiostrare impaginare stampare e consegnare.
Ma non c'è male, per il resto!
Ciò a cui sto lavorando ve lo presentai mesi e mesi fa.
E' una storia a fumetti un pò ibrida e anche un pò stronza, in cui la narrativa e il fumetto si baciano con la lingua.
Il titolo è Comanda Barabba, ve lo presentai nel post che intitolai A bocce ferme.
Watch out!

Ma la vera ragione di questo post non è narrarvi il mio making of anche se è fico con la C.
Di quello ve ne parlerò più avanti, belli. Quando la storia sarà di una forma precisa e non di un intrigante astrattismo qual'è a pochi giorni dalla data che tanto mia nonna farà singhiozzar ve la racconterò meglio!

Intanto eccoci qui sempre a narrare di Enrico Mattei. Ma perché?
Ma perché nel frattempo è uscito nelle librerieeee!
Dio che gaudio che gioia, che emozione vedere il libro esposto. Davvero, mi ha fatto venire lo scrimlizzo alla schiena. C'è una Feltrinelli vicino alla fermata dell'autobus che negli anni del liceo e di Accademia mi portava nelle desolate lande della mia amata bassa.
Beh, ci passavo tanti minuti in quella libreria, leggendo un pò a ufo (dai che lo hai fatto anche tu), un pò sfogliando distrattamente, un pò acquistando fumettini e libercoli.
Insomma un botto di tempo.
E vedere nel reparto fumetti la facciona del mio Mattei, là, su sfondo giallo che si stagliava per bellezza e splendore rispetto alla mediocrità dei partners di reparto (un certo Pratt, uno, coso, là, Pazienza. E lui là, coi baffi, Magnus. Che mediocri, dio mio).
L'argomento di oggi è difatti la copertina del Mattei cortesiano e niccoliniano!
Tu dirai: "Echissenefrega!"
Infatti, ma a chi gli frega?
Mah, andiamo avanti.

Tutto inizia mesi mesi fa, all'altezza di gennaio 2012.
Dovevo ancora iniziare a disegnare il fumetto.
L'editore, nella figura del bravo Guido Ostanel, mi chiede una versione base della cover per i 'dossier' sulle future uscite da inviare alle librerie, per tastare il loro interesse nei confronti di un volume piuttosto che di un altro.
Il fatto è che il tempo a disposizione era calcolabile in un pomeriggio.
E in un pomeriggio mi misi a disegnare e a photoshoppare un qualcosa di molto frettoloso e indefinibile.
Tutto sommato non mi dispiaceva.
Come tutte le cose che faccio, nei primi minuti di contemplazione.
Passato quel breve ma magico lasso di tempo ecco i demone del machemmerdahofattofaccioschifovogliofarelusciere eccetera. Le mani sudavano.
"Ecco ai librai farà cacare, con la C, e non vorranno Mattei, lo so lo so."
Quello che i librai videro fu questo.





Beh,  a voi l'ardua sentenza.
Devo dire che Enrico Mattei non ha quella che si definisce una faccia facile. Cioè, una faccia riconoscibile che disegnandola non rischi di caricaturizzarla o instupidirla.
Ha una faccia che si muove, occhiettini svegli, un naso indefinibile e un'espressione di chi ti sta spiegando una cosa per lui ovvia.
Quando parla sembra che non veda l'ora di dire la cosa successiva.
E ho fatto diverse prove e prove.
Poi però mi sono accorto che la cosa migliore era fare come i registi.
Scegliere un attore.
Non ho mai amato troppo i fumetti con protagonista un personaggio famoso disegnato in maniera fotografica.
Si capisce che è preso spesso da foto, che non è naturale.
Ho quindi inventato il mio Mattei, con il suo personal naso e  i suoi occhietti scavati ma vivi. I tratti somatici più importanti erano quelli di Enrico Mattei, ma l'ho adattato alla mia mano, ad un personaggio inventato da Francesco prima, e da me poi.

Sulla copertina ci torno solamente a fumetto terminato.
I ragazzi di BG mi suggeirrono un bel primo piano, uno sguardo assorto ma attento, sul pezzo, non so come dire. Uno sfondo tipo quello della prova di copertina, che richiamasse il petrolio e un richiamo al docile animaletto a sei zampe dell'ENI.
Inizio a disegnare.


Ecco i vari passaggi della costruzione della mia copertina di Enrico Mattei.




Prove per il secondo piano.


Lo sfondo.


Il Mattei 'finale' dopo schizzi vari che vi risparmio per ragioni di spazio e tempo!





Un tentativo di pompa di benzina, piuttosto fallimentare direi.
Ora le diverse prove della cover, fino al risultato finale.
Devo dire un GRAZIE grande così a Federico Mazzoleni, un BD brother che mi ha aiutato, con la sua esperienza grafica nella lavorazione della cover. E non poco.
Grazie, de core.
E devo ringraziare Elena per la pazienza dimostrata, cercando di dormire mentre io e il buon Fede cercavamo la paletta di colori adeguata..!
Ecco a voi la sequenza.




















Ed ecco il risultato finale.
Devo essere sincero, io ne sono soddisfatto.
I colori mi richiamano un'atmosfera anni '50/'60. Mattei è concentrato al punto giusto, e che si parla anche di petrolio è abbastanza intuibile.
Una copertina tutto sommato semplice, in sintonia con la politica beccogialliana e con i miei gusti.
La copertina è sempre un bel biglietto da visita. Deve catturarti l'occhio, farti prendere in mano il libro in libreria e fartelo sfogliare.
io non so se questo compito verrà realizzato a pieno dal mio Mattei.
Però vederlo lì, sullo scaffale di quella Feltrinelli vicina alla fermata del mio autobus, una bella sensazione positiva me l'ha data.
Io l'ho preso in mano, l'ho sfogliato.
Ora tocca a voi.

Alla prossima!











lunedì 13 agosto 2012

ENRICO MATTEI - Vita, disavventure e morte di un cavaliere solitario // parte seconda

Eccoci di nuovo qui, amici de L'ammazzacaffè!
Una settimana esatta dopo l'ultimo post, lasciato a metà per tenervi sulle spine.
Soprattutto voi che, come me, avete deciso o altre circostanze hanno deciso per voi, di passare agosto nel freschino di casa vostra!

Questo post è dedicato a voi, vacanzieri di ottobre!!!

Ripartiamo da dove eravamo arrivati.
Dove eravamo arrivati?
Stazione Santa Maria Novella, Firenze.

Incontro Francesco per la prima volta e, dopo il caffè di rito, inizio a mostrargli i primi schizzi. Lui mi parla della sceneggiatura, mi 'mostra' le prime tavole e me le racconta. Parliamo per diverso tempo su come potrebbe essere, su cosa ci piacerebbe diventasse. Se ho beccato tutti i congiuntivi e condizionali non lo so, spero di avervi reso l'idea!

Francesco, che ringrazio per la professionalità dimostratami nel seguire il mio lavoro (via mail, via Osteria del Rosso a Bologna, via Firenze) e per le spiegazioni, è stato un grande compagno di viaggio.
Non mi era mai capitato di lavorare su un soggetto scritto da altri, su un argomento comunque piuttosto 'oscuro' per me.
Devo dire che la cosa mi spaventava un poco, non conoscendo di persona Francesco. Ma una persona si distingue  anche quando sa ascoltare gli altrui punti di vista, quando alle volte cambia idea, quando spesso non la cambia. 
E la collaborazione ha funzionato proprio bene.
Ne sono convinto.

Insomma, inizio a disegnare le tavole e a mandarle a bassa risoluzione a Francesco, che puntualmente mi manda le 'correzioni' o i suggerimenti del caso. Lavorando a distanza, d'altra parte, bisogna arrangiarsi con le mail. E d'altra parte, questo era poi il suo lavoro!
Per cui, testa bassa  e disegnare. 
Ho iniziato a disegnare subito dopo BilBOlBul 2012, quindi primi di marzo.
Ho finito la copertina definitiva a meta luglio. 
Le tavole disegnate sono cento, tonde.
In bianco e nero.
salvo una decina 'colorate' in scale di grigi. 
Ho letterato le cento tavole.

Il tutto supervisionato pure da Guido e Federico di BeccoGiallo, che hanno comunque seguito il lavoro in tutto il suo svolgimento.

Ora, questa era un pò la narrazione 'tecnica' e magari noiosa del tutto.
Però, come ogni altro lavoro, suppongo, questo fumetto per me significa anche tutto quello che è successo nel mentre. 
Tutto quello che mi è capitato, tutte le persone incontrate per caso ma anche no. Quelle che ti hanno stretto una mano, quelle che ti hanno amato, quelle che con te hanno scherzato, ballato, giocato.
Quelle che se ne sono andate. Quelle che ti hanno dato consigli. Quelle che ti hanno dato la forza, quelle che te l'hanno tolta. Quelli che ti hanno pensato, quelli che proprio non l'hanno mai fatto.
Significa anche 'congelare' tragedie come quella del terremoto che mi dondolava e scuoteva il tavolo in quei pesissimi giorni di maggio. 
Significa esami passati, tortellini mangiati, birre bevute, lacrime perse. 
In cento tavole in bianco e nero di china ci sta un mondo infinito.
E ogni tavola, a modo suo, modo che conosco solo io, riflette un preciso stato d'animo, una sensazione vissuta quei determinati giorni. E riguardando il fumetto, cosa che ho fatto diverse svariate migliaia di volte, mi ricapita di rivivere quei giorni, quelle persone, quelle cose successe.

E ci sono svariate persone che mi piacerebbe ringraziare per questo fumetto.
E qui riporto quelli per 'motivi tecnici'. 
Un pò perchè hanno contribuito in maniera attiva a questo libro, un pò perché gli altri motivi, beh, quelli sono  affari miei!

Ma partiamo coi ringraziamenti!!!

Inizio da - vabbè! - Guido e Federico di BeccoGiallo per la bellissima opportunità che mi hanno concesso.
Ringrazio Francesco Niccolini per la compagnia (nel viaggio) e la professionalità. Piacere di averti conosciuto. Ora che ce l'abbiamo fatta, posso venire sì a mangiare il pesce in Toscana.

Ringrazio Gabriele Peddes, per il font, che ho utilizzato nel fumetto. L'ha infatti realizzato lui, e me l'ha gentilmente 'prestato'. 

Ringrazio Davide Abbate per i baloon. Sembra una cacata, uno dice "Non sai manco fare i baloons?" 
Farli, li so fare, ma a Davide proprio non piacevano i miei. Che ci posso fà???

Ringrazio Federico Mazzoleni per la supervisione tecnica soprattutto in fase-copertina definitiva! Ho attinto come un zanzarone alla sua abilità grafico-coloristica-computeristica. Santa è la pazienza di Fede, ma molto di più quella di Elena, che mentre io e lui decidevamo i colori, cercava di dormire. Buonanotte, Elena.

Ringrazio Guido Marchesini per avermi ricordato tutti e trentaduemila i modi che esistono per letterare un fumetto. La pazienza tua è buona quanto il caffè che ti ho preparato in via Broccaindosso. 

Ringrazio Sara Colaone, Andrea Bruno, Gianluca Costantini, Onofrio Catacchio, Enrico Fornaroli, Tuono Pettinato, Otto Gabos.
Per i preziosi consigli. E gli insegnamenti.

Ci sono poi tutti quegli amici e compagni di corso che mi hanno letto, visto disegnare, consigliato che non sto ad elencare per motivi di spazio ma che ringrazio davvero di cuore.  A voi, che sapete chi siete, grazie.

Ed ora, che ho quasi finito il mio nostalgic post, vi lascio ad una carrellata di immagini più o meno pertinenti alla lavorazione di Enrico Mattei. Vita, disavventure e morte di un cavaliere solitario.

Ci risentiamo più avanti, magari quando il fumetto uscirà. Poco più di un mese di attesa. ma tanto sarete al mare, per cui vi passerà in un baleno. Come tutte le ferie, del resto!
Spero che leggere questo libro vi possa divertire quanto a me ha divertito disegnarlo.

Ah, dimenticavo. Ringrazio anche me stesso.









































Di copertina ancora non vi ho mostrato nulla. Ma un post presto arriverà proprio su quella!

Enjoy ferragosto, amici miei!














lunedì 6 agosto 2012

ENRICO MATTEI - Vita, disavventure e morte di un cavaliere solitario

Bentrovati, amici de L'ammazzacaffè!
Come va? Siete già sciolti in un brodo di carne umana o vi siete rifugiati nei freschi lidi ferraresi?
Io l'estate la passerò nel mio studiolo, l'ormai celeberrimo Atelier Cortesi a continuare il mio lavoro di tesi (che andrà ad ottobre ma ahimè, un bellissimo lavoro che sotto or vi vado a raccontare mi ha impedito di prepararla per luglio come volevo. Mamma perdonami.). 
Quindi poca ironia, riparate i vostri I-pad dagli schizzi marini o dalle turiste tedesche e godetevi 'sto post.

LA NOTIZIA E' QUESTA QUI!!!


Che belloooooooo amici miei! Quanto son stato furbo e scaltro nel celarvi questa notiziona?!
Dunque. 
Calma.
Faccio finta di saper gestir le emozioni.
Funziona così.
Almeno, ha funzionato così. 
Era novembre del 2011 e ricorreva la celebrazione della Giornata contro la violenza sulle donne. Gli amici dell'associazione Flux di pieve di Cento decidono di invitare me e altri amici disegnatori ad una mostra dedicata appunto a questo tema. Nel parlai proprio in un post qualche mese fa.
Alla mostra, a presentare il proprio lavoro editoriale, era invitato pure Guido Ostanel, di  BeccoGiallo
Durante la seratina, tra un salatino ed un prosecchino, scambiamo qualche chiacchierina.
"Mandami il portfolio via mail, tranquillo."
Bene, il primo passo è fatto.
Il corso Rottura degli indugi e non solo quelli ha dato i suoi frutti, pensai.

Invio la mail e attendo. 
Dopo qualche tempo la risposta. 
"Avremmo una storia adatta al tuo segno. La sceneggiatura è praticamente pronta. Che fai, ci stai?"
Mi trovavo ad Amburgo, e solamente una persona sa come mi sentivo in quel momento. 
Cazzo, il mio primo lavoro!
BAM! 
Rispondi che sì, chiaro, sto preparando qualche esame ma 'sticazzi, non dormo di notte se serve.
E invio la risposta, cercando di non far trapelare l'emozione da excited ragazzino.

Ora, conoscendo piuttosto bene il progetto e il lavoro editoriale di BeccoGiallo mi ero già preparato all'idea di una storia comunque 'importante' e impegnativa.
Mail di risposta.

"La storia è su Enrico Mattei, ad ottobre ricorre il cinquantesimo della sua morte."

Qui faccio un piccolo break e vi racconto una cosa.

Nel mio paesino, come in quasi tutti i paesini, c'è una zona industriale che si incontra entrando in paese (o uscendone, se siete atterrati in paracadute). 
A dire il vero ce ne sono due. Ma andiamo avanti.
Una di queste è adagiata su via Enrico Mattei.
Fin da quando ero bambino, capita che qualche camionista, a bordo del suo mega camione, destinato a qualche fabbrica o azienda,  si fermi a chiedere indicazioni. 
"Scusa, via Enrico Mattei?"
E allora la formulina è sempre quella, non è difficile. 
Dal basso delle mie biciclette intonavo (e intono) la mia industrial litania.
"Guarda, arrivi in fondo alla strada ed entri in provinciale. In fondo alla provinciale, a sinistra."

Ecco, questo era l'unico motivo che mi legava a Enrico Mattei, prima di quell'invernale mail che mi colse nel freddo di dicembre nell'anseatica città di Amburgo.

Ma torniamo al racconto.
Neanche il tempo di eccitarmi che avevo già aperto Wikipedia, sulla pagina di Enrico Mattei.
Dài, che tanto lo fate anche voi mentre vi chattate con le monelle quando vi parlano di qualche gruppo indie che non conoscete..!
O lo faccio solo io?
"Eh, si. Spaccano, loro."

Torniamo a noi.
Devo confessare la mia ignoranza. Credo però che, a parte un mio disinteresse forse per un certo tipo di cose, nessuno mi abbia mai acceso la scintilla su argomenti del primo dopoguerra. Sarà che a scuola si arriva a Hiroshima, sarà che argomenti 'caldi' del genere si tende a nasconderli. 
Io non lo so.
So che dopo tutti i libri su Enrico Mattei che mi sono letto, qualche cosa l'ho imparata!
Continua lo scambio di mail con Guido che mi presenta chi sarà il mio partner di viaggio e mi chiede qualche disegno di prova.

Lo scrittore della storia si chiama Francesco Niccolini
Drammaturgo e sceneggiatore, scrive, tra le altre cose, numerosi testi teatrali.
E scopro che ha passato anni dei suoi studi sull'argomento Mattei, e che ha un sacco di cose da dire a tal proposito.
Ci scambiamo qualche mail e ci accordiamo per un incontro, in modo da poter mostrar lui i primi disegni.
Stazione Santa Maria Novella di Firenze. 
Dentro al baretto.
Erano i primi di gennaio.
Mi ricordo una luce gialla gialla.

Il resto della storia, ve lo racconto nel prossimo post.

Vi lascio a qualche parola sua, così cominciate a farvi un'idea pure voi!








E qualche schizzo iniziale, un abbraccio!
















La prossima volta vi posto qualche tavoletta, lo prometto!!!!
Io torno a cercare quel favoloso gruppo indie su Wikipedia.

BUONE VACANZE!










domenica 8 luglio 2012

via Broccaindosso 47, Chongqing, Cina.

Amici!
Eccoci qui di nuovo, on air da questo caldissmo e 'piccicatissimo pomeriggio di domenica!
Scusate il ritardo, so che alcuni di voi hanno chiamato casa per avere mie info ma ehi, sto bene.
Davanti al computer in mutande e col ventilatore puntataddosso non temo nulla, se non le slumate cariche di libido dell'anziana signora che passa davanti alla mia finestra aperta sul mondo di una tromba delle scale di via Broccaindosso.

Il post di oggi parla di una breve parentesi colorata a fumetti di due tavole.
E' stata realizzata un qualche tempo fa mentre lavoravo ad un super mega progettone di cui vi parlerò nel next post! BOMBA! (come dice Fede, il toscanaccio coinquilino disperso nelle landelanghe freschissime di Maputo in Mozambico). Il mio pensiero va a te, che non ti pigli qualche malattia e quando torni a casa me l'attacchi.
Dicevamo.

Tutto nasce da Martina, morosa del fu mio coinquilino amburghese Luca.
Martina ha invitato me ed altri prodi autori a partecipare ad una mostra di giovani fumettisti italiani nel distretto dell'arte di Chongqing. La mostra viene organizzata dal Galileo Galilei Institute di quella città.
Tema: Marco Polo.
Martina collaboralavora con il GalileoGalileiInstitute per cui ha pensato bene di offrire un punto di vista 'italiano' su un tema italianissimo e cinesissimo.
Chiaro, no?
Beh, io ho prodotto queste due tavole, sperando di farvi cosa gradita ve le pubblico.
La mostra verrà inaugurata a settembre.
Occhi a mandorlina sulle nostre tavole.
Grazie Martina dell'opportunità e grazie a tutti gli autori con cui dividerò gli spazi espositivi a Chongqing.
Tra gli altri, Nicolò Pellizzon, Marco Tabilio, La Enri, Alice Leoni, Brochendors Bros., Luca Pierini, Riccardo Spallacci, Elisa Mossa.

A voialtri!





Ho fatto vedere le due tavole a Susi, appena finite.
Mi ha offerto uno spritz.

L'Italia è un grande paese!
A presto!

lunedì 4 giugno 2012

Esto es para ti

Amici miei cari bentrovati!
E' quasi un mese e mezzo che non scrivo, di questo mi vergogno, ma noi giovani bloggerz viviamo, cosa credete? "Blogger" è una di quelle parole che insieme a "creativo" e "artista" andrebbero abolite. Non so perchè, ma mi suonano vere come tettine di gomma. Ma ora la smetto e cerco di condurre quest post sulle placide acque del fiume della comprensione.

Sono stati giorni e settimane di terremoti sotto i piedi e dentro al cuore, giorni di parole spese a fiumi, giorni di duro lavoro e nastri di arrivo sempre più vicini. Avrete notiziole fresche su il big projecto che sto portando a compimento quanto prima. Esistono tempi nell'editoria che son alquanto bizzarri e necessari.
Saprete tutto a tempo debito! In attesa di immagini e news circa la mia carriera di creativo, vi parlo di questa cosa.

Ve la ricordate? Fu uno dei miei primi post, lo scrissi da Amburgo, più o meno cent'anni fa.
Avrei voluto pubblicarlo prima qiu sul blog, ma la notizia che forse sarebbe stato pubblicato per davvero dentro ad un'antologia mi ha fatto desistere dal mostrarvelo prima!
Beh, il libro è finalmente uscito..! Si intitola An impossible act, è un'antologia, appunto, è stato presentato al BilBolBulle di marzo, è pubblicato dalla Mami Verlag, ha la copertina a specchio e pesa un chilo e mezzo.
Dentro ci trovate le storie che Stefano Ricci, curatore del libro, ha raccolto nel corso dei vari workshop e corsi da lui tenuti in mezza Europa. Unico denominatore comune, il tema. "An impossible act".

All'interno si trova pure un dvd, piuttosto creativo, che contiene le animazioni, tra cui la mia medesima.
La volete vedere?!
Diciamo di sì, tanto ve la faccio vedere lo stesso.
Si chiama Un due trè, pesa 3,8 kg e c'ha i capelli scuri. Piange pochissimo.










Dunque, qualche puntualizzazione tecnica!
Visto che è stato per tutti i ragazzi del corso il primo contatto con il mondo dell'animazione, si è lavorato, forse in maniera paracula, ma senz'altro faticosa, su riprese video che dovevamo fare noi. E soprattutto noi ragazuoli medesimi, dovevamo essere i protagonisti delle nostre storie (unico stefanoricciano vincolo).

I fotogrammi totali sono stati 541. Ragion per cui, per 541 volte ho:
stampato i fotogrammi delle riprese che i compagni di avventura ( tra cui il mai abbastanza citato Marco Tabilio e il prode coinquilino Luca Ulcelli ) mi facevano, ricalcato sulla macchinosa scatola luminosa i fotogrammi, inchiostrato i fotogrammi, cancellato le matite sotto ( a volte ), scansionato i fotogrammi e, con l'aiuto del baffutto tabilio, montato/registratosuonievoci/assemblato/pulitoallaperfezione/bevutobirrettedifesteggiamento.

Più nello specifico capace di andare non so, resto diffente dei dettagli.
Di sicuro fare un'animazione resta una roba divertente, sarebbe bello mettere tutti gli spezzoni di video realizzati durante la lavorazione, tipo gli errori dei film nei titoli di coda finali. Solo che pesano un botto e starei qui fino alla prossima scossa di terremoto.
Per cui pochissimo!

Signori, continuo a tremare in maniera piuttosto creativa.
Un abbraccio artistico,
il vostro blogger,
Simone.

martedì 17 aprile 2012

Si sta come ciliegie

Cari amici bentrovati!
Approfitto di questo giorno splendido di sole per annoiarvi con un ennesimo post!
A parte che ormai pubblico ad un ritmo così blando che credo di soffrire di depressione cybernetica,
ma tant'è!

Ho rimosso l'invito della mostra di Bologna, Solo il vento, per non confondere le idee.
Perchè dici così, Simone?
Perchè la mostra ora girovaga, gira gira, è arrivata in provincia!
Castello d'Argile, nota cittadina della provincia bolognese, dalla quale provengo (nota per esser la città natale dell'ormai noto Tony Stantuffo), ospiterà fino al primo maggio la mostra!

Dettagli.


Gabriele Peddes /// Simone Cortesi
SOLO IL VENTO
Una storia di Guerra sulla Linea Gotica
17 aprile /// 1 maggio
Castello d'Argile
Biblioteca Comunale
via Matteotti, 150
Lunedì- venerdì ore 15-19
sabato ore 15-18
Apertura straordineria mercoledì 25 aprile (mattinata)

Primo maggio che tra l'altro è il mio compleanno.
Evviva.
Oggi l'inaugurazione è stata bagnata da un mare di bambini che assisitevano in teatro (sopra la biblioteca) ad uno spettacolo intitolato San martino sotto le bombe. Molto bello. Parla, come Solo il vento, dei bombardamenti e della guerra vicino a casa nostra, sulla Linea Gotica. Vedetevelo!

Riaggomitolamelo!
Per non perdere quel non so che che ha sempre contraddistinto il mio meraviglioso blog, vi voglio lasciare con un link. "La mia vita è tutta un link", cantava negli anni '60 un noto gruppo brit-pop.
E allora beccatevi questa storia scritta e disegnata per il corso accademico della brava Luana Vergari.
Il corso è quello di sceneggiatura.
Non ho particolari spiegazioni a riguardo.
Vi lascio alla lettura, e se avrete qualche dilemma et dubbi, non esitate, mi raccomando, scrivetemi, commentatemi, fate con me ciò che a primavera fa ai ciliegi.
Sto delirando.
Amici cari, torno a disegnare.
Perchè sto disegnando una cosa lunga e importante, di cento pagine!
Ma di questo ve ne parlerò un'altra volta.
Quando sugli alberi finalmente compariranno le ciliegie.

Ecco la storia.
Impaginazione by Marco Moustache Tabilio.

lunedì 19 marzo 2012

Bocce Ferme

Cari amici e care amiche de L'ammazzacaffè,
bentrovati!

E' passato diverso tempo dall'ultimo post,
ma come alcuni di voi sapranno ci sono stati diversi impegni, istituzionalmente parlando.
Innanzitutto, il festival BilBolBul si è concluso e con un grande successo, devo dire.
La mostra Solo il Vento mia e del buon Gabriele è stata davvero una bellissima esperienza
(per noi of course, e speriamo pure per voialtri che siete intervenuti!)
Se ve la siete persa non ci sono ahimè!, perchè avrete occasione di rivederla in altri posti  e in altre cornici.
Il fumetto verrà presentato a settembre a Castel del Rio, e ne approfitto per ringraziare sia il Comune che il Museo della Guerra di Castel del Rio per la splendida opportunità che ci hanno concesso.
La cronaca della mostra appena conclusa meriterà un post a parte, appena avremo tutte le foto.
Intanto, per farvi credere che non è che sto qui a fare niente,
vi presento un progetto super fico, con la C, che sarà poi la mia tesi di laurea.

In questo periodo ho ultimato pure gli ultimi accademici esami e mi sto lanciando a capofitto su un paio di progetti.
Uno di questi è la mia tesi di laurea appunto, e dell'altro ve ne parlerò a bocce ferme.
Che bella è, l'espressione a bocce ferme?

Il progetto di tesi prevede la realizzazione di un libro a fumetti, che però non è solo a fumetti.
Sarà infatti un ibrido meraviglioso e succulento di narrativa e fumetto. Le pagine saranno tantine e questo non può che rallegrarmi e preoccuparmi.
Tutto questo grazie alle intuizioni di due grandi che sono poi i miei relatori, ossia Emidio Clementi e Andrea Bruno. Insomma, la buona compagnia non mi manca!
Vi lascio a qualche piccolo assaggio, tratto dalla storia, senza soluzione di continuità e senso.
Si intitolerà COMANDA BARABBA.
Il perchè ve lo spiego quando le bocce saranno finalmente ferme.
















E ora,
un piccolo estratto di narrativa. Signori, sto partorendo una boccia grande così.
Baciabbracci,
a presto!


"Il rumore di qualcosa che sbatte contro un vetro.
Barabba si alzò dal letto. Una fitta calda gli prese le tempie. Pulsavano. Andò alla finestra.
Sul piccolo davanzale una foglia di magnolia.
Alzò gli occhi.
Nei cortili delle villette a schiera di fronte a casa sua non c'era nessuna magnolia. Le cime degli alberi però si lasciavano ballare dal forte vento.
Era uno spettacolo muto quello che appariva agli occhi di Barabba oltre il vetro. Le poche persone in giro si muovevano nel silenzio di un freddo pomeriggio invernale.
Aprì la finestra e raccolse la foglia. La tenne un po' tra le mani, la osservò con cura. Cercò nei pantaloni stesi sul pavimento il pacchetto morbido di Lucky Strike e ne accese una.
Tutto senza perdere di vista la foglia. Verde e marrone.
Uscì dalla stanza e seguendo il corridoio arrivò in bagno. La finestra del bagno dava sulla parte opposta della villetta a schiera dei genitori.
Osservò con cura ma neanche da quella parte vide magnolie.
Il mal di testa aumentò, sentiva scoppiare le tempie.
Gettò la sigaretta appena accesa nel water e tirò l'acqua.
Da dove poteva arrivare?
Quella foglia lo incuriosiva oltremodo e proprio non riusciva a capirne il motivo.
Che mal di testa che aveva.
In casa regnava un silenzio conosciuto, quello di quando non c'è nessuno. Il corridoio e le altre stanze erano buie. Era in mutande, aveva freddo.
Non sapeva cosa fare, non sapeva come fare. Da dove cazzo veniva quella foglia? Che giorno era?
La testa pulsava e fuori dalla finestra c'era silenzio.
Barabba si infilò sotto al piumone ancora caldo e sudato.
Non era sicuro nemmeno lì. Dormire.
Da dove cazzo veniva una foglia di magnolia?
Pensò che una volta sveglio sarebbe potuto andare al bar Centrale. Una birra ghiacciata.
Pulsioni in testa e contrazioni allo stomaco.
Perché una magnolia, Cristo, perché?
“Sai che anche Hitler faceva uso di anfetamine?” gli aveva detto il Negro quattro ore prima.
Sì, sarebbe andato al bar, avrebbe bevuto birre col Negro e si sarebbe ubriacato.
Si addormentò in un momento."

venerdì 17 febbraio 2012

BilBOlBul 2012 // Solo il VENTO

Bentrovati amici di febbraio e di un gennaio ormai lontano.
Amici pure di marzo, che è poi proprio qui dietro.

Dunque questo è un post invito.
Un invito alla mostra mia e di Gabriele Peddes.
Quel gran fico.
Oggi vado di fretta, lascio parlare questo splendido flyer dal sardo aritsta meraviglisoamente creato.
Sardo/bolognese.

Avete seguito le vicissitudini di questo fumetto dalla scorsa primavera, dal Militaria di Castel del Rio, al caldissimo ed estivo Atelier Cortesi, fino alle fresche sere autunnali alidosiane, in compagnia di una ghenga mica male. Ci avete seguito, ci avete detto complimenti ci avete detto di rifare un elmetto. Ci avete detto spacca, ci avete detto "due maroni i fumetti di guerra", ci avete detto "figo un fumetto di guerra".
Beh, io e Gabriele ora la guerra l'abbiamo davvero appesa al muro.
Se sia vinta o persa, a me non me ne frega niente.
Spero sia solamente l'inizio.
La storia verrà pubblicata questo autunno, e presentata in occasione del Magnus Day 2012 di Castel del Rio (Bulàgna).







Vi aspettiamo,
VENERDI' 2 MARZO,
ore 12.00
presso gli spazi espositivi dell'Accademia di belle Arti (Via Belle Arti, 54) //
 inaugurazione // buffet // clima di amicizia e distratto svago // love!


Ah, mi raccomando. E' gradito l'abito scuro.
Specialmente se mimetico.

giovedì 26 gennaio 2012

sta per nevicare, dice la spalla

Sono due giorni che mi fa un male cane la spalla.
Io dico, sarà il calcio a distruggermi.
Poi penso che è difficile, che non mi alleno da più di un mese. Forse ci ho dormito sopra male.
Boh, al massimo soltanto un lieve formicolio avvertirei.
Poi oggi la soluzione.
Stavo mangiando un'ottima zuppa di carote con sopra la crosticina, tipo quella che Amelie rompe col cucchiaino.
Ok, mi piace Amelie, mi piace Amelie.
Che dolce è?
Non divaghiamo.
Mentre mi portavo con gusto il cucchiaio alla bocca, racconto le mie disavventure fisiche a mia madre (che è ottima cuoca, tra le altre cose).
"Sta per nevicare, è per quello."
"Lunedì nevica." aggiunge. "Non è la spalla che ti sei mezzo rotto un annetto fa? E' la neve."
Rimango con il cucchiaio in mano.
"Ma sono già così vecchio?" è l'unica cosa che mi viene da dire.

Bentrovati amici cybernauti! Eccoci qui, con l'anno nuovo e una spalla bella dolorante.
Devo dire che è un periodo veramente intenso, tra esami da finir di preparare, alcuni preparati, lavoracchiotti vari e vere e proprie consegne, chi si ferma  è perduto.

Sarò breve e circonciso, come diceva quello.
Oggi lascio parlare le immagini, anzi, l'immagine, altre news più approfondite le tengo per momenti più caldi.
Il problema è che rimando sempre sempre e poi non le dico mai.
Che poi a voi probabilmente poco cambia, e forse dovrei tutelar la mia privacy,
il cortile mio è già gremito di paparazzi e voyeur.
Che tempi.

Bene, cominciamo e terminiamo col botto.
Amico mio, scrittore, compaesano, mi chiede una copertina.
anzi, ci accordammo mesi fa.
"La prossima copertina me la fai fare a me." gli dico.
"Se non ci teniamo il pisello su a vicenda, rischiamo di pisciarci sui piedi." mi dice.

E così è nata una bella collaborazione. Non pensate male.






Lui si chiama Simone Manservisi come avrete avuto modo di notar.
La storia avvince, c'è un sacco d'azione e il protagonista è un matto che disegna fumetti!
Praticamente, il top.
Leggere un libro in anteprima, poi, da sempre una certa sensazione di superiorità.
Come se entri al cinema e sei il primo.
Quelli che arrivano dopo dentro di te li tratti come "si, dai, va bene, puoi sederti nel mio cinema."
Però con il libro è diverso, godiamocelo tutti/o!
Il libro potete acquistarlo qui o direttamente da lui, ovvero all'indirizzo e-mail  moe974@alice.it.

Ora che sono le dieci di sera, vorrei andare a farmi una camomilla.
Mi siederò davanti al fuoco col plaid sulle gambe.
Parole crociate per tenere allenata la mentre.
Tra poco andrò a letto, bisogna coprirsi bene.
Tra un pò nevicherà.
Me lo dice la mia spalla.