venerdì 5 dicembre 2014

Il bello del mattone

Il bello del mattone è che anche un mattone può essere bello.
Nel senso estetico del termine.

Questo succede quando dei disegnatori di fumetto si mettono a dipingere, disegnare e colorare, questi mattoni.

A me è successo una domenica pomeriggio, qualche settimana fa.

Ero a Castel del Rio a presentare il mio fumetto, nell'ambito del Magnus Day.
Dopo la presentazione mi siedo al tavolo delle dediche di fianco all'immancabile (per il Magnus Day!) Massimo Bonfatti.
Per chi non lo sapesse, basti sapere che è cresciuto con Silver e Bonvi, che ha disegnato Cattivik e Leo Pulp.
E per chi non lo conosce, beh è impossibile non conoscerlo!




Un Leo Pulp natalizio, ora capirete il perché.



E io ero tipo super emozionato perché lo leggo da quando son monello e averlo lì vicino mi faceva stare bene ecco!
Tra l'altro venivo dalla presentazione che per due ore mi aveva visto seduto a fianco di Vittorio Giardino.
Una domenica pomeriggio così, tranquilla.

Il 'Bonfa' era insieme all'amico e fido compagno di mattone Lorenzo Bartoli.
Perché da quando la terra qui in Emilia ha tremato, loro che sono indigeni come me, hanno iniziato a far disegnare agli autori di fumetto dei mattoni.
Simbolo del crollo.
Simbolo della ricostruzione.

Questi mattoni li trovate sempre, nelle manifestazioni.
E li vendono e raccolgono i soldi.
E li danno in beneficenza.
Capito che roba?

Qui trovate tutto quello che c'è da sapere sull'iniziativa.


Se guardate l'elenco degli autori coinvolti, rimarrete di stucco. Di mattone.
Insomma, ci sono testimonial di un certo peso.





Per farla breve mi invita a disegnare un mattone.
E io lo faccio.
E la cosa bella è che anche voi potete farlo.
Nel sito è tutto spiegato!




Foto di Adriana Roveda.



E vi scrivo questo post sotto Natale perché?
Perché oggi, venerdì 5 dicembre,a Modena, inizia Curiosa.
Che è una fiera con dentro i mercatini di Natale e queste cose molto da Natale!

Qui l'evento Facebook!
Qui il sito di CURIOSA!

E dentro ci troverete lo stand dei mattoni pure.

Per cui, nella mega abbuffata natalizia,
magari qualche dollaro lo trovate per le buone cause.

Nella fattispecie,
gli aiuti andranno al Comune di Medolla (MO), tra i più colpiti dalla terra tremante.


Molto probabilmente sarò lì domenica 7.
A trovare degli (ormai) amici, a chiacchierare, a disegnare, perché no!

Se siete da quelle parti, fate un salto.

Fate un ballo.

Indovinate quale!



mercoledì 26 novembre 2014

Cadono i fumetti come le foglie.

Che imperdonabili silenzi e assenze, amici de L'ammazzacaffè!
Bentrovati tutti quanti, dopo un autunno pieno zeppo di eventi, presentazioni, incontri con autori e workshop.

Solo quest'estate sapevo molte meno cose.
È bello rendersi conto di queste cose, credo.

Internazionale a Ferrara, Magnus Day a Castel del Rio, Treviso Comic Book Festival, Lucca Comics, BilBOlBul a Bologna.
E non è ancora finita.

Ho incontrato molte persone che appena rifiato vi racconterò.
Ho disegnato di fianco ai Maestri.
Ho percorso km e incontrato amici di quelli che si vedono solo ogni tanto.
Ai festival, appunto!

Siamo verso la fine del 2014, lo indicano le luminarie che Bologna sta elegantemente, al solito, iniziando ad indossare.
E siamo anche alla fine dei giri del fumetto, almeno per quanto mi riguarda.
Manca l'ultimo.

E lo faccio salendo di nuovo in macchina.
Scendendo a Livorno.

Al Combat Comics.






C'è questo festival, organizzato il 28 / 29 / 30 novembre negli spazi di Teatrofficina Refugio, che è alla sua terza edizione.
Un festival del fumetto di realtà e denuncia.
L'elegantissima Virginia, tra le menti del festival, invita me e Francesco Niccolini a presentare Aspettando il vento.

Il perché?











Da circa tre mesi a Torre Guaceto, che chi ha letto Aspettando il vento conosce, sta succedendo una cosa piuttosto gravissima.
In quella che è un'oasi naturalistica protetta, in cui specie di flora e fauna sono appunto protette per potersi riprodurre in tutta tranquillità, spunta un tubo.
Uno scarico.
Che getta nelle acque della riserva litri e litri di liquami tossici e schiuma.
Tutto questo con il benestare delle autorità.
E allora no.

Allora bisogna parlarne.
Bisogna fermare questa cosa.

E per parlarne in maniera più esauriente di come ho fatto io che mi ha mosso solo la rabbia,
i Combat organizzatori hanno organizzato Sceneggiatura Selvaggia, un "comictalk!" al quale sono stato invitato insieme a Francesco Niccolini, autore del libro.


Venerdì 28 novembre,
ore 18.30
Teatrofficina Refugio,
Livorno


Dalla presentazione dell'evento:

"Il primo Comictalk! di quest'anno vedrà gli editori di ComicOut Laura Scarpa e Sal Tascioni assieme agli autori di "Aspettando il vento", Francesco Niccolini e Simone Cortesi, impegnati in un confronto sulle differenti forme della sceneggiatura, da quella teatrale a quella per il fumetto, e i tanti modi di raccontare e ridisegnare la realtà, tentando di definire cosa vada inteso oggi per #fumettodiEmergenza.

Il libro di BeccoGiallo Editore che verrà presentato questo primo giorno parla di un paradiso naturale sotto attacco in questi mesi, e restituisce al lettore le motivazioni di una protesta senza circoscriversi come fumetto puramente militante. 

Ciononostante le mobilitazioni che contrastano da settimane le scellerate politiche ambientali della Regione Puglia lo hanno già scelto come suo manifesto. Ed è proprio con #SaveTorreGuaceto che ci collegheremo per sapere come sta proseguendo la resistenza del comitato di difesa del parco e cosa si prospetta per la manifestazione del sabato 29novembre.

Tirando le fila del primo appuntamento del workshop sullo scrivere fumetti Laura Scarpa e le sue "Lezioni di Fumetto" disegneranno una panoramica su cosa significhi al tempo del rinascimento del fumetto italiano, formarsi professionalmente e su come cogliere le inedite occasioni che la situazione editoriale ed autoeditoriale offre."



Spero di incontrare qualcuno di voi a Livorno.
Anche perché io a Livorno non ci sono mai stato e necessito guide!

Per ora ho detto a tutto.
Sarà un bellissimo Combat.

Le foglie sono già tutte cadute.
Meno una.

La più dura ad arrendersi.





Noi raccogliamole tutte.
Così mentre fuori la nebbia ghiaccia, avremo tantissimi fumetti belli da leggere.



giovedì 16 ottobre 2014

Kino in tedesco significa fumetto

Altra pillolina.

A breve un bel posto di resoconto dei miei italici pellegrinaggi.
Perché in tre settimane ho conosciuto gli autori che leggo da una vita.
E allora cosa faccio, me lo tengo per me?


Ultimo appuntamento ottobrino con Aspettando il vento!






Kino è un posto bellissimo.
Un cinemino anni '50 ristrutturato e indossato dell'abito della festa.

A domenica!

venerdì 26 settembre 2014

Pillole

Brevissimo post.
Praticamente una pillola.

Le presentazioni di ottobre di Aspettando il vento!
Voilà.





Un sorso d'acqua.
È già finito.

domenica 24 agosto 2014

Ce l'hai l'agendino?

Io la mia ultima agenda l'ho comprata mesi fa, in via Paolo Sarpi a Milano.
È una via super cinesina e proprio in un negozio di cinesi l'ho acquistata.
Un euro.

È tascabile, piccolina, molto comoda e arancione.
Solo che lo spazio per scriverci è talmente piccolo che gli impegni me li segno tipo per acronimi e spesso succede che non mi ricordo che cosa dovevo fare quel giorno!
E comunque ho un rapporto difficile con le agende.
Non è che mi scordo di scrivere le cose sull'agenda.

Io mi scordo di leggerla, l'agenda.

Allora mi sono detto, proviamo a segnare gli impegni sul blog, vediamo se riesco a tenermeli meglio in mente.
Se funziona, tingo di arancione il blog.



Giovedì 4 settembre, a Casola Valsenio, io e Gabriele presenteremo Monte Battaglia.
Insieme a noi, a moderare, ci sarà l'amico Nicola d'Agostino.
La cornice sarà particolare.





1944-2014, Monte Battaglia, luogo della Storia e della pace.

"Ricorre quest'anno il 70° anniversario dei sanguinosi combattimenti che nel 1944, durante il passaggio del fronte nella II Guerra Mondiale, sconvolsero il crinale tra Senio e Santerno, con epicentro Monte Battaglia e la sua rocca medievale. Gli scontri iniziarono il 27 settembre 1944, quando i partigiani della 36ma Brigata Garibaldi vi si appostarono insieme ai Blue Devils americani. Da quel momento i tedeschi tentarono di tutto per riconquistare la vetta. Sul monte, dal 29 settembre rimasero solo gli americani, rimpiazzati il 5 ottobre da reparti inglesi che vi rimasero, combattendo, fino all'11 ottobre."

L'ANPI di Casola Valsenio organizza, nel mese di settembre, una serie di incontri, presentazioni ed eventi per ricordare i 70 anni dagli orribili scontri che insanguinarono queste terre.






Ci spostiamo di un giorno!

Venerdì 5 settembre è il giorno in cui riabbracceremo un sacco di amici.
Saremo, io e Gabriele insieme alla guest star Francesca Zoni, ospiti a Vari.China!

Il festival di fumetto di Varignana (BO), compie il primo anno di vita. Dopo il successo della prima edizione, si bissa con nomi altolocati e di certa importanza, per quanto riguarda il mondo fumetto.

L'ospite d'onore sarà Tuono Pettinato con il suo Nevermind!
Io, Gabriele e Francesca saremo di Tuono tonici gruppi spalla, disegnando a ruota libera per sessioni di sketch e dediche live.

Il festival prosegue sabato 6 settembre.
Gli ospiti d'onore saranno i Mammaiuto!, dinamicissimo collettivo fumettoso in costante ascesa.
Bravi!

Ecco il flyer.





L'ultimo appuntamento della mia agendina riguarda Aspettando il vento.



La cornice sarà quella del Magnus Day di Castel del Rio (BO), il 12 ottobre.
Per il quarto anno consecutivo raggiungerò fior fior di fumettisti nell'appenninico paese che fu per Magnus dimora e ispirazione.

Nella locandina non è inserita la presentazione per motivi di tempistica, ma dovrebbe essere nel primo pomeriggio, in Sala Magnus di Palazzo Alidosi.




Dovrebbe esserci tutto.
Spero di ricordarmi di consultare il blog a questo punto per non scordarmi gli appuntamenti.

Se no poi le presentazioni del fumetto mi tocca farle via Skype.


Vi aspetto!



mercoledì 20 agosto 2014

Te la ricordi l'estate?

Te la ricordi l'estate? 
Te lo chiedo perché quest'anno è un pò che non si vede in giro.

Hai presente in estate quando è tardo pomeriggio?
L'aria sta cambiando, la grande afa pomeridiana inizia a colorarsi di giallo, capisci che forse riesci a sopravvivere anche quel giorno.
È il momento in cui il gran trionfo della canicola inizia a tentennare, a dubitare di sé, e l'aria fresca inizia  a insinuare dubbi nelle gocce di sudore sul collo.
Immaginati un tavolino all'ombra delle frasche di altissimi pioppi.
In quel tavolino stanno sedute due persone.
Hai presente me?
Ecco, uno sono io.
Due birre più in là ci trovi Alessandro Lamborghini.

Alessandro è un musicista e maestro di musica.
Vive a Cento e ha una proposta per me.

Mi chiede se sono interessato a realizzare la copertina di un album musicale.
Del suo gruppo.
Il suo gruppo si chiama MOORDER.
Fico, penso.
Dimmi tutto.

Con la luce negli occhi inizia a snocciolarmi una serie di titoli pazzeschi e il mio dylandoghiano quinto senso e mezzo inizia a sfrigolare.

Jesus zombie crew, Flat kick, Disco in ferro, Moztri, Afro Bones, Omocodia on square.

Mi lascia la demo del disco.
Ascoltalo.
L'ho ascoltato.
Caro Lambo, si fa.

Quando è estate davvero, che fa molto caldo, la testa alle volte si scalda.
Magari ora che è autunno non hai presente la sensazione, però mi sembra di ricordare di aver chiesto ad Alessandro se non fosse il caso di tentare qualche cosa di più.
Mettiamoci un fumetto, dài. 
All'interno del disco, perché no. Poi ti faccio pure la copertina, promesso.

Fumetto quadrato, 12 cm x 12 cm.
Fammi uno storyboard che lo mostro ai ragazzi.
Tieni.
Facciamolo.




Intro



Disco in ferro



Fiscia



Omocodia on square



 Pipum



Afro Bones



Questi sono estratti del fumettino che puoi trovare all'interno del cd.
Io che sono un fubbo mica te le mostro tutte.
Ho cercato di dare una faccia a quelle che per me sono suggestioni musicali bellissime. Il disco è un imbastardimento di funk e altre mille invenzioni di Alessandro. Le canzoni non hanno testo, un album completamente musicale.
Allora ho provato a dargli una maschera, con le mie mani.
Ho inventato una situazione notturna, in cui un'impaurita ragazza gira per una città con in mano un misterioso pacchetto. 
Che ci sarà dentro?




Firecrap


Il progetto è stato presentato lo scorso inverno a Nonantola presso la Fonoteca Officine musicali.
Mi sono ritrovato a disegnare live in mezzo ai ragazzi della band.
Rockstar per una sera.

Se poi le sere fossero anche d'estate, di questi tempi, non sarebbe una gran male.



I MOORDER sono:

Alessandro Lamborghini (chitarra)
Michele Zanni (basso)
Dencs Csaba (batteria)
Alberto Danielli (tuba)
Simone Pederzoli (trombone)

Il loro ultimo album, MOORDER II è prodotto da Lizard Records.

Il SITO dei MOORDER

Se volete ascoltarvelo aggratis ma senza i miei disegni, qui lo SPOTIFY

E qui una bella RECENSIONE all'album (e a me).



Una bella avventura musicale.
Speriamo di vederci in qualche live dei Moorder.
Magari un tardo pomeriggio.
Magari d'estate.

L'estate.

Che bei ricordi.


lunedì 28 luglio 2014

L'ammazzacaffè // Andrea Settimo

Amici estivi e piovosi,

son tornato.
Dopo oltre un mese, passato come tutte le estati in mezzo ai bimbi della materna,
torno a rinfrescare le fila de L'ammazzacaffè.

E lo faccio con un nuovo ammazzacaffè.
Di un ospite che porta pailettes e lustrini a questo sgangherato blog.
Mi piacerebbe scrivervi del nuovo libro in uscita e mostrarvi immagini, purtroppo i tempi di questi tempi sono stretti. Preferisco offrirvi un ammazzacaffè.
Che poi è stato offerto anche a me.

Io comunque sto bene, la barba la taglio con le forbici e la mano prude perchè da ormai troppo tempo è ferma. La sto allenando a Peppa Pig e soldatini e principesse. Non posso in effetti lamentarmi.


Ma madame e messieri,
ecco l'omaggio che un amico porge a L'Ammazzacaffè.
Un amico di nome Andrea Settimo.
BUM.





Sono felice di parlare di un autore la cui carriera sta iniziando ora.
Non è difficile amare il lavoro di questo bravissimo disegnatore.
Al solito, in appendice troverete diversi link che di lui vi mostreranno cose mirabolanti.

Andrea, veneto come pochi, inizia a muovere i passi al Corso di Fumetto dell'Accademia di Bologna.
L'autoproduzione è il suo punto di partenza. Insieme ad egregie matite del suo corso, inizia un'avventura di nome Delebile.
Settimo è uno che sta zitto e da l'idea di uno che lavora molto.
Inizialmente ero anche un poco intimorito da Andrea. Ho poi scoperto che con due grappe iniziano a sciogliersi pure i sassi per cui ora ci si parla con disinvoltura, e ne son contento.


Il segno di Andrea è come una pugnalata.
Rapida e decisa.
Uccide la carta con lo sguardo freddo del samurai che sa esattamente dove colpire.
Il suo pennello o brush pen è lo strumento che più segue il suo istinto di disegnatore. Perché resta fluido e fresco, non ha incertezze.
La fitta rete di segni con cui compone le ombre è segnale di una maturità artistica non da tutti. Una trama di segni che avvolge il disegno e ne è allo stesso tempo struttura. Aggiungiamoci poi un gusto per il grottesco decisamente sopraffino ed eccoci ritrovati nella realtà di Andrea Settimo.
A me personalmente piacciono molto le sue illustrazioni perché, anche quando fini a sé stesse, danno l'idea di un mondo dietro.
Di mille altri mondi.
Per niente disegnino, per niente decorazione, Andrea disegna in maniera sincera. Arriva diretto. E per chi ha gli occhi allenati da anni di fumetto, è grazia ricevuta.

È notizia di poco fa la pubblicazione per la francese Sarbacane di una storia scritta dal mammaiutano Lorenzo Palloni e disegnata da Andrea.
Si chiama The Corner e uscirà il 3 settembre




Arriverà in Italia?
Nel frattempo lo compro anche in francese.

Allora bonne chance, Settimò!
Io nel frattempo preparo la grappa.

Che, a tutti gli effetti, è un'ammazzacaffè.


Il TUMBLR di Andrea
Il sito di DELEBILE



venerdì 13 giugno 2014

L'ammazzacaffè di SIMONE MANSERVISI

Amici miei!
Eccomi di nuovo tra le fila de L'Ammazzacaffé, per cercare di battere la canicola,
di uccidere il caldo.

E oggi lo voglio fare in una maniera inedita, mai vista su queste, seppur cybernetiche, pagine.


Oggi ritorna la rubrica de L'Ammazzacaffè!


Mettiamo in pausa tutto ciò che riguarda Aspettando il vento e le altre belle e divertenti cose in cui mi sto prodigando e di cui avrete una voce senz'altro tra non molto!

Oggi ritorna, dicevo, la rubrica de L'ammazzacaffè.
Ricordo per chi è poco pratico che in questa rubrichetta chiedo ad amici illustratori, fumettisti o disegnatori di illustrare, a modo loro, il concetto di Ammazzacaffè.
Che, neanche farlo apposta, è il titolo del mio blog!
Che coincidenze.

Ecco io oggi apro la finestra e in mezzo al festival di immagini lascio entrare un pò di aria fresca di narrativa. Di letteratura. Di parole.

Perché oggi l'ammazzacaffè non è disegnato.
È scritto.
E ce lo racconta SIMONE MANSERVISI.





L’APERITIVO


Caaar e re, mm oti unata sssasuca!”
L’omino dal volto giallognolo e lo sguardo spento che avevo di fronte parlava in modo incomprensibile.
Quella sera mi ero dato appuntamento al Bar 68 alle 18 per un aperitivo veloce con Einstein e il Fumettaro. Da veloce che doveva essere, però, si era prolungato fin dopo le 20. Uno spritz tira l’altro, e tra chiacchiere e brindisi erano volate via due ore.
Vi piace fare gli apericena, vero?!” era intervenuta – se non ricordo male! – la Sandrucchia, staccandosi dal suo gruppo di amiche intente a spettegolare tra un sorso di Falanghina e una tartina chimica della Pompy, la titolare polacca del bar.
Apericena? Che cazzo di nome di merda per questa moda” mi pare di aver pensato.
Caaaieie loaaa, mea da iuuuh uuuh ata buuusa?”
L’omino era sbucato quando Einstein e il Fumettaro erano già andati via e io stavo pagando l’ultimo giro di spritz (rinominato spruzz dalla Pompy) alla Sandrucchia, una che, come si dice in paese, “mettile qualcosa in bocca e tutto succhia”… Mi ero voltato e lui mi aveva sorriso, mostrando quei denti marroncini che facevano pensare a un cadavere putrefatto.
Ho così fatto un altro giro, pagando da bere all’omino, che a sua volta ha pagato da bere a me. Dagli spritz siamo passati ai calicini di vino al metanolo della Pompy. L’aperitivo che doveva essere veloce si è prolungato ancora e alle 21 passate l’omino ha detto qualcosa che ho tradotto come: “Andiamo a cena all’Osteria del Culo Rotto?”
Ma sì, andiamo!”
Guidi tu? Guido io? Guidi tu? Guido io? Alla fine ha guidato il pilota automatico e non si sa come, il mio Pandino scarlancato ha percorso i 5 chilometri di strade di campagna che portano all’osteria.
Non ricordo cosa abbiamo mangiato, probabilmente la classica grigliata cancerogena che ha reso famoso il Culo Rotto, fatto sta che a mezzanotte, l’omino era lì che quasi imprecava: “Usa cambusa Pio Dorcooo!”
Ora l’omino era diventato verde pisello sbiadito. Faceva paura. Mi sono avvicinato alla sua bocca come ipnotizzato; i denti marci sembravano tanti esserini malvagi animati. Ho cercato di concentrarmi sulle sue parole.
Dai cameriere… un’ultima sambuca!”
Ecco cosa cercava di dire. Almeno così sembrava.
Il cameriere si è avvicinato con un’espressione tutt’altro che amichevole.
Avete rotto il cazzo beoni! Non vi do più niente. E adesso fuori dai coglioni o vi caccio a calci in culo!”
Siamo usciti sulle nostre gambe malferme e saliti barcollando sul Pandino. Non ricordo assolutamente come siamo arrivati a casa. Il mattino seguente mi sono svegliato con un mal di testa apocalittico. Non ricordavo nemmeno con chi ero stato al Culo Rotto. Chi era l’omino? Einstein? Il Fumettaro? No, loro ero abbastanza certo di averli lasciati al Bar 68. Allora chi? Tony Stantuffo? Poldo Tutta Cappella? Luchino di Mascarino? Gianni al Zupèn? Evaristo Testagrossa? Il Bamba? Il Sorcio?


Boh. Nebbia fitta. L’unica certezza che ho è che dopo essere partito con l’aperitivo, per poco non mi sono ammazzato di ammazzacaffè!







È stato durante una partita a sbarazzino al bar. 
"Manser, mi scrivi L'Ammazzacaffè?"
Lui alza la testa dalle sue carte.
Appoggia lo sguardo su di me. 
Dalle dita sale il fumo di una Diana Blu.
I vecchi al bar si zittiscono, come per magia.
Manser appoggia le carte.
Le labbra si muovono leggermente.
"L'ammazzacaffè se beve, nun se scrive."




Simone ritratto da mio papà.



Manser è uno che sta zitto.

E in un mondo di inquinamento sonoro questa è una grande virtù.
Manser non parla, scrive.
Lo potete trovare al bar, in giro a correre o mentre allena i pulcini a calcio.
Ma non gli sentirete mai fare un urlo.
Partendo da questa silenziosissima premessa, arriviamo al cuore di Simone.
Che sono i libri che scrive. Già perché lui scrive lì dentro quello che pensa.
La scrittura di Manser è un enorme coltello fatto di zucchero colorato. E' una dolcissima arma.
Perché intrattiene (grande dote per uno scrittore), diverte, Ma nello stesso tempo ti arriva in profondità, e quando te ne accorgi, questa si è già sciolta dentro di te.
ZAC!
Simone ha fatto un'altra vittima.
In odore di Pennac, di Fante e della birra di Bukowsky, le pagine di Simone scorrono svelte, come se un vento avido le stesse sventolando per dispetto.
Una delle cose che amo molto di come scrive il mio amico Simone, sono i racconti. Spesso si diverte ad alternare riflessioni, considerazioni, a racconti maggiormente esplicativi.
Nel penultimo libro che ha pubblicato, Appunti di un naufrago sentimentale (Ed. Il Foglio, 2013), i racconti occupano un ruolo di 'cornice' attiva, ad esempio.
Il trombamogli, La ricotta della Teresa, Il mito di Stantuffo sono solo tre dei numerosi racconti che ospitano personaggi come lo facevano le vignette di Jacovitti.
Non fai tempo a capire cosa stia succedendo che ti ritrovi un salame per le mani.




Io e Manser in una delle nostre 'uscite'.


È da poco uscito Far West Lazio. Il volo di Uccellino.
'Uccellino' era il soprannome da calciatore del papà di Simone, Pierpaolo, quando nel 1974 vinse con la Lazio il primo scudetto della società.
È questo un libro-intervista, che ripercorre quell'annata fatta di gol, duelli dentro e fuori dal campo e pistole negli spogliatoi.
Per trovare i suoi libri,
qui c'è il link del blog di Simone

IL BLOG DI SIMONE MANSERVISI

e qui quello della casa editrice

IL FOGLIO LETTERARIO


Ora mi fermo.
Vado al bar a cercare rinfresco.
E chissà, forse ci troverò Einstein.
O magari il mitico Tony Stantuffo.
Anche se la Sandrucchia sarebbe meglio.

Ordinerò il mio spritz e una Ceres.
Prenderò da dietro il banco delle caramelle il mazzo di carte bolognesi, un foglietto di carta e la penna per segnare i punti.
Uscirò nel cortiletto e mi siederò ad un tavolo.
Nello stesso tavolo di Manser.
Devo batterlo a sbarazzino.
Se volete venire fate pure.

Dice che oggi paga lui.




sabato 7 giugno 2014

Aspettando il vento // Plussiamo meglio è!

Internauti, bentrovati!

Scrivo dal mio tecnigrafo in penombra.
Fuori fa caldissimo e siete tutti al mare.

Io cerco refrigerio dopo la mattinata passata sotto una luna accecante su un campo da calcio in periferia di Bologna. Si svolgeva la tradizionale partita tra professori/educatori/ex allievi e gli studenti del Liceo Artistico, dove lavoro.

Prima del match l'arbitro entra nel nostro spogliatoio.
"Siete sicuri di giocare 90 minuti?" ci ha chiesto.
Il prof. di Educazione Fisica alza lo sguardo dagli scarpini che stava allacciando.
"Giocheremo 90 minuti. Hasta la muerte."

Si è deciso un intelligente compromesso tra le regole internazionali di calcio e le pancette e i capelli bianchi presenti nel mio team. Tre tempi da trenta minuti.
E siamo entrati in campo, con la luce bianca negli occhi e la sabbia sotto i tacchetti.
Erano le dieci di mattina.
C'erano 53 gradi.


Prendo una piccola pausa dalla cronaca del match per dirvi che cosa?
Ma che domai ci sarà la prima presentazione, ancora unofficiale, a dire il vero poiché il libro uscirà solo in estate, di Aspettando il Vento!

Vi allego due immagini, così capirete meglio di che parlo.











Dunque! 
A Cento (FE), si sta svolgendo il Plus Festival, organizzato dall'associazione Ferfilò.
Si tiene al parco del teatro Pandurera, trovarlo non è difficile!

Ferfilò è un'associazione composta da ragazzi che dire in gamba è sminuirli.
Fanno le cose fatte per bene.
Come lo studente che oggi ci ha fatto due gol.

Vi rimando a un loro link così li conoscete meglio!

L'immagine della locandina, tra l'altro, è dell'immenso Denis Riva, che se già non conoscete, vi presento pure con sommo piacere. 

Beh, se avete osservato per bene il volantino, noterete che nella giornata di domani, domenica 8 giugno,
alle 17 presenterò Aspettando il vento! Tra la caldella e le frasche, se avrete voglia, troverete me parlante del libro e scarabocchiante dedichine. 
Mi scuso se non ho avvertito prima dalle paginette del mio blog, 
ma se vi dico il motivo avrete un motivo in più per canzonarmi.

L'arbitro fischiala fine della partita.
6 a 2.
Per noi.
Mi sono quasi disidratato.
Pero ho fatto un gol.

L'anno prossimo propongo una sfida a biliardo al bar.
Con l'ausilio di un ammazzacaffè, magari.


Vi aspetto domani a Cento!
Bisous!

lunedì 19 maggio 2014

Aspettando il vento // il debutto

Amici miei,

son qui a scrivervi del mio appena passato week end.
Il perché, ai fedeli de L'ammazzacaffè, non potrà sfuggire.

Sabato 17 maggio, ha infatti debuttato lo spettacolo "Aspettando il vento".
E con lui, il libro a fumetti!

Insieme a papà Paolo "Granito", sono andato a Bari alla prima dello spettacolo, che debuttava all'interno del festival di teatro per ragazzi "Maggio all'infanzia", presso il Teatro Kismet.
E i primi pacchi di libri, appena arrivati, freschi di stampa, erano già lì.

E la felicità di aprire il libro per la prima volta, non so se è possibile spiegarla.

E' come se ritrovassi anni dopo un vecchio amico con cui hai passato l'infanzia.
Te lo ricordi a memoria, però ha qualcosa di nuovo addosso.
Adesso è cresciuto e si profuma.
Si profuma dell'odore della carta e dell'inchiostro stampato.




Io emozionatissimo, Francesco Niccolini e Luigi d'Elia.



Io che approfitto di un momento di distrazione dei due. Ma non di mio padre.



La mostra allestita nel foyer del teatro.


Allo spettacolo erano presenti moltissimi bambini e moltissimi addetti ai lavori.
È per me inutile ripetere quanto sia bravo Luigi d'Elia.

Da solo, per quasi un'ora, interpreta i tre diversi personaggi della storia.
E quanto è bravo il buon Francesco Niccolini.
Lo spettacolo, dal maggio scorso (quando conobbi Luigi) si è evoluto.
Ed è bello averlo visto crescere insieme al libro.

Penso che questa cosa del teatro e del fumetto sia una figata.
Ora ci ragionerò meglio e troverò parole più adatte per descrivere questo connubio.
Ma funziona, frankensteinamente parlando, si può fare!




Luigi.
Attorno a lui, gli uccelli che ha costruito e assemblato con legni che il mare ha portato a Torre Guaceto.
E che sono stupendi.



Due bambini a fine spettacolo, libro in mano e accompagnati dai genitori, sono venuti a chiedermi un disegno.

"Ciao! Allora qual è il tuo personaggio preferito dello spettacolo?"
chiedo al primo monello.
"Caterina? Andrea? Arturo? Chi disegniamo?"

E lui, semplicemente, mi risponde così.

"Il mio personaggio preferito è Superman."



Alla fine ho disegnato Superman.



E infine, di questa intensa due giorni pugliese, resta Bari.
Restano i paccheri ai frutti di mare, i marinai che sbattono polpi sugli scogli e motorini killer impazziti nella città vecchia. Restano i russi che pregano Sankt Nikolaus e i baresi che pregano San Nicola.
Resta l'imbonitore fuori da un ristorante che apostrofa due stranieri offrendo un "Complete menù"
with prim', with second', with copert', tutt' complet!"
Resta una caotica città che in due giorni non si riesce bene ad afferrare.
Resta un bel viaggio con papà.

Ma soprattutto mi resta un libro tra le mani.
Speriamo arrivi presto anche alle vostre.





Cartoline da Bari.




Cartoline da Bari.





Il libro in ateliercortesi!




Ma che belle foto fa il mio papaolo?
Fate un giro QUI!

A presto, che si inizia a parlare dei personaggi!



mercoledì 7 maggio 2014

Aspettando, aspettando il vento.

Amici!

Giubilo e gioia!
Dall'alto dei miei neo 27 anni, mi faccio il regalo più bello.
E se avete un pò di pazienza di leggere, vi spiego meglio in che cosa consiste.

Partiamo dalla Puglia.
C'è un bellissimo mare, in Puglia.
C'è un bellissimo posto, in provincia di Brindisi, che si chiama TORRE GUACETO.
Torre Guaceto è una cosa difficile da spiegare per uno come me che il mare lo vede solo,
e forse, in estate.
Se già la conoscete potrete correggermi, io intanto ci provo.

Da Serranova, un piccolo centro abitato costruito nell'entroterra rosso mattone, parte un'immensa cascata di ulivi che scende verso il mare.
Qui inizia un canneto fitto e vivissimo, per la quantità di rumori e versi e canti di uccelli che ci puoi ascoltare dentro.
Questo canneto, che nasconde diverse paludi, ad un certo punto si interrompe davanti al mare.
Un mare bianco.
Una luce bianca.
Una bellissima torre aragonese, bianca pure lei, protegge questo meraviglioso ecosistema.



Una parte di quello che ho provato a descrivervi qui sopra.


Un anno fa mi recai con mio papà proprio a Torre Guaceto.
Qui un piccolo refresh, per voi comprensibilmente smemorati ospiti del blog!

In questa meravigliosa cornice è nato un fumetto.

Il fumetto è l'esatta trasposizione di uno spettacolo teatrale per ragazzi.
Lo spettacolo si chiama ASPETTANDO IL VENTO, ed è stato scritto da Francesco Niccolini e Luigi D'Elia della compagnia teatrale Thalassia.
Ai miei affezionati, il primo nome dirà sicuramente qualcosa. È infatti Francesco che scrisse per me il beccogialliano Enrico Mattei, che sancì il mio debutto nel mondo del fumetto.
Luigi è invece l'attore che interpreta da solo, per quasi sessanta minuti, l'intero spettacolo.
È un attore bravissimo, un grande artista e un sincero amante della natura.




Francesco, Luigi, Simone, Torre Guaceto.


E qui entro in gioco io.
La primavera scorsa Francesco mi chiede infatti di disegnare la storia. Che è una storia bellissima.

I protagonisti sono tre bambini.
Caterina, Arturo e Andrea.

Ma loro li conosceremo più avanti.

Ci sono poi altre migliaia di protagonisti. E sono gli abitanti della palude, nascosta nel canneto.
Migliaia e migliaia di uccelli migratori che scelgono ogni anno, due volte all'anno, Torre Guaceto per riposarsi durante le rotte migratorie verso/da l'Africa.




Il mio papà gli animali li caccia così.



Iniziò così, nel maggio 2013, la lavorazione del libro.
Insieme a Francesco e Luigi, iniziammo a stendere la sceneggiatura e lo storyboard di quello che sarebbe diventato un fumetto di 85 pagine.
La lavorazione, per questioni geografiche, è poi continuata via mail e nelle rare occasioni in cui abbiamo potuto incontrarci, in giro per l'Italia.




Francesco (a destra), impartisce gli ordini a me e Luigi (nel mezzo).
Qui siamo nella casa pugliese di Francesco, che mi ha ospitato lo scorso maggio. 



Uno dei motivi principali per cui ho accettato la proposta di Francesco sono le tematiche, che la compongono.
Innanzitutto è rivolta anche ad un pubblico più giovane. E poi parla di natura.
È una storia verde, ambientata dentro la natura, piena di biciclette e di animali.





Quel gran genio di Luigi recita per pochi fortunati, all'ombra di un 
vecchio e gigante albero di fico, 'Aspettando il vento' in anteprima.



Della storia avrò modo di parlarvi certamente più avanti.
Oggi volevo solamente mostrarvi questa.
Che è la copertina del libro.
E chi disegna i fumetti sa benissimo cosa si prova quando si finisce un libro.
All'inizio credi di aver terminato un percorso.
E poi ti accorgi che in realtà e appena cominciato.

Allora come fanno Caterina, Arturo e Andrea inforco la bicicletta e pedalo.
Pedalo velocissimo.

Statemi dietro che vi porto a vedere delle cose bellissime.




La copertina ufficiale di 
ASPETTANDO IL VENTO. Una fiaba verso Sud.



Il fumetto debutterà insieme allo spettacolo teatrale il 17 maggio, a Bari.
Sarà pubblicato dalla casa editrice BeccoGiallo.


E io sono praticamente felice.




Tutte le foto sono copyright di Paolo Cortesi.


mercoledì 2 aprile 2014

MONTE BATTAGLIA on tour!

"Sono andato a letto presto."
diceva Noodles in uno dei più bei film del mondo intero.

Potrei rispondere così se qualche aficionados de L'ammazzacaffè mi chiedesse dove sono stato tutto questo tempo!

La realtà è che spesso sono andato  letto presto nel senso di mattina, ma non per bagordi, cioè non solo quelli, ma pure per un libro che finalmente ho finito! Giorni, settimane, mesi di lavorazione giunti al termine.

E finalmente potrò svelarvi le prime news, questione di giorni!

Prendo una pausa da questa attesa che mi snerva per farvi il punto su un tour bellissimo che nel
frattempo è ricominciato.

E' una quadriglia meravigliosa, la mia primavera.
Si gira sempre in cerchio, non ci si ferma mai!




È infatti ripartito il Monte Battaglia Tour!






Un giro di presentazioni che coinvolge me e Gabriele e spesso pure il sindaco di Castel del Rio!
Ma perché?

Perché siamo finalmente entrati nelle scuole!

Lunedì mattina, ad esempio, a Castel Guelfo (BO),  ci siamo sostituiti ai professori per una mattina.
Il sindaco di Castel del Rio, Alberto Baldazzi, nella versione di prof di storia, ha tenuto banco, anzi, scrivania, ai ragazzi che invece oggi, mercoledì, saranno proprio a Monte Battaglia, sulla Linea Gotica, a calpestare con piede i luoghi di cui hanno sentito tanto parlare.

Io e Gabriele invece, impacciatissimi (inizialmente) professori, abbiamo messo in piedi un paio d'ore di lezione di educazione artistica/fumetto!
Presto caricheremo sul web i risultati!

Ma il Tour prosegue, ecco le date in cui potete trovarci:





SABATO 12 APRILE
Scuole Elementari di Toscanella, Dozza (BO)


LUNEDÌ 14 APRILE
Scuole medie di Castel San Pietro (BO)


MERCOLEDÌ 23 APRILE
Biblioteca Comunale, Monterenzio (BO)


VENERDÌ 25 APRILE
Festival LIBERAMUSICA // Resistenze parallele
Cassero, Castel San Pietro (BO)
Ore 15
insieme ad Alberto Pagliaro e il suo libro "I figli della Schifosa"
in collaborazione con Vari.China


DOMENICA 7 SETTEMBRE
Monte Battaglia, Casola Valsenio (BO)
Celebrazioni anniversario degli scontri di Monte Battaglia







Un grazie particolare va a Andrea Franzoni e Nicola d'Agostino.

Il primo, insieme ad una cricca niente male, è il papà del festival di fumetto Vari.China di Varignana (BO) che ci ha ospitati lo scorso settembre.
Il secondo, tagliente e preciso giornalista, è una guida e mentore per due imberbi autori come me e Gabriele.

Li ringraziamo per il cuore che ci stanno mettendo nell'aiutarci ad organizzare tutto questo.
E per il cuore, li ringraziamo di cuore.

Continuate a seguirci anche sul TUMBLR di Monte Battaglia.
Ci trovate backstage, making of e tutto quello che altrimenti resterebbe ad impolverarsi.


Alla prossima, e non andate a letto presto!